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19 novembre 2024

Vianney Halter: Deep Space Resonance Prototype

Una volta il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer disse che «un talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire; un genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere». Se avesse conosciuto Vianney Halter, avrebbe confermato in pieno questo suo aforisma. Il maestro orologiaio parigino è da molti definito un visionario e le sue creazioni rispecchiano quella che fin da piccolo è stata la sua passione, la meccanica.

Vianney Halter

IL DEEP SPACE TOURBILLON

Ma la meccanica, da sola, non basta. Servono inventiva, fantasia e genialità. Tutte caratteristiche che si ritrovano in quello che, fino a oggi, era il suo orologio più rappresentativo: il Deep Space Tourbillon. Una “stazione spaziale da polso” (il suo profilo ricorda la Deep Space 9 dei film di Star Trek), che quando fu presentata nel 2013 lasciò a bocca aperta più di un parruccone dell’orologeria.

Sotto il suo cristallo massiccio, ogni traccia di un quadrante convenzionale è sostituita da un paesaggio meccanico alieno e animato, dominato dal meccanismo del tourbillon a tre assi al centro; il primo asse compie una rotazione completa ogni 30 minuti, il secondo ogni sei e il terzo ogni minuto. Una interpretazione del tourbillon tanto artistica quanto funzionale.

Vianney Halter Deep Space Tourbillon

Sul quadrante ci sono solo le lancette delle ore e dei minuti a indicare il tempo. Il profilo dell’insieme formato dalla cassa da 46 mm in titanio e dal vetro bombatissimo ricorda vagamente le Legacy Machine 1 o 2 di MB&F, ma il risultato e la filosofia costruttiva sono qualcosa di legato unicamente a Vianney Halter.

VIANNEY HALTER E L’OSSESSIONE DELLA RISONANZA

Ora, dopo 13 anni, il maestro francese colpisce ancora e reinterpreta la visione del Deep Space lavorando sul fenomeno della risonanza. Nasce così il Deep Space Resonance Prototype, per inaugurare il 2021 con un orologio davvero stupefacente, che per Halter era diventato quasi una ossessione. Egli aveva cominciato a ragionare e lavorare sulla risonanza già dal 1996, anno in cui cominciò a prendere lezioni di pianoforte.

Su che cosa è la risonanza abbiamo già scritto in questo articolo, al quale vi rimandiamo. Suonando lo strumento, Halter notò che lo scambio di energia tra le corde dello strumento le spingeva a entrare in risonanza tra loro e intuì che questo fenomeno dipendeva dalla base comune alle quale esse erano fissate, attraverso la quale scorreva l’energia. Pensò che si sarebbero potuti sincronizzare allo stesso modo due bilancieri. 

Dopo aver compiuto diversi esperimenti, Halter lasciò da parte il progetto per alcuni anni perché assorbito dal lavoro quotidiano in manifattura. Non prima di aver studiato approfonditamente i lavori di Breguet sulla materia e acquistato persino un orologio a pendolo del ‘600, che scoprì poi essere uno di quelli di cui Christiaan Huygens commissionò la costruzione per dimostrare la sua teoria dell’isocronismo.  

Ciò che lo fece tornare a lavorare su un orologio a risonanza fu la notizia della rilevazione nel 2016, da parte di un team di ricercatori internazionali, delle onde gravitazionali prodotte dalla collisione di due buchi neri. Uno scenario “spaziale” che Vianney Halter aveva già sperimentato con il Deep Space Tourbillon, che con il suo tourbillon centrale a tre assi mostrava le tre dimensioni fisiche, circondate dalla nostra quarta dimensione, il tempo.

IL DEEP SPACE RESONANCE PROTOTYPE

Il Deep Space Tourbillon è diventato così il punto di partenza da cui creare il Deep Space Resonance. Ragionando sulle quattro dimensioni che compongono il tessuto dell’universo, deformato e modellato dalle onde gravitazionali, è apparso evidente a Vianney Halter che gli oscillatori risonanti sarebbero stati posti al centro del Deep Space Tourbillon

Vianney Halter Deep Space Resonance Prototype

Il lavoro sul Deep Space Resonance Prototype ha occupato l’intero 2020. Halter lo ha costruito mantenendone la cassa da 46 mm in titanio, per verificare che la sincronizzazione acustica funzioni correttamente quando l’orologio è indossato al polso. La complessità del meccanismo è evidenziata da una costruzione architettonica unica e leggera e, grazie alla rotazione a tre assi del tourbillon, ogni dettaglio della struttura è visibile.

Vianney Halter Deep Space Resonance Prototype

Ogni parte del meccanismo è decorata e rifinita a mano e, nonostante l’apparente complessità, l’architettura è stata mantenuta nella maniera più semplice ed efficiente. La struttura dell’asse è concepita in gabbie concentriche: la più interna, composta da 162 parti, contiene i bilancieri e pesa 0,6 grammi e compie una rotazione in 60 secondi. La seconda gabbia ruota attorno al proprio asse orizzontale in 6 minuti ed è montata su quella esterna, che ruota sul proprio asse verticale in 30 minuti. L’intero sistema a 3 assi conta 371 pezzi.

Vianney Halter Deep Space Resonance Prototype

Il Deep Space Resonance Prototype è a carica manuale con riserva di carica di 65 ore. I bilancieri iniziano a risuonare non appena l’energia data dalla carica è sufficiente per metterli in movimento e rimangono sincronizzati fino a quando tutto il movimento si ferma. I bilancieri si sincronizzano e oscillano allo stesso momento, ma non necessariamente nella stessa direzione e nello stesso tempo.

Vianney Halter Deep Space Resonance Prototype

I bilancieri lavorano nominalmente 21.600 alternanze/ora, ma in realtà la frequenza varia. Un bilanciere trasmette il proprio movimento al ponte condiviso, che a sua volta influenza l’altro. In questo modo, entrambi si influenzano a vicenda ed entrano rapidamente e in modo affidabile in risonanza, rendendo l’intero sistema di regolazione più preciso.

Vianney Halter Deep Space Resonance Prototype

A rendere più affascinante la visione del movimento, contribuisce il fatto che la modalità in cui i bilancieri entrano in risonanza dipende dalla posizione che occupano quando iniziano a oscillare e che mantengono fino all’esaurimento della riserva di carica. Con la carica successiva, potrebbero iniziare a battere in una modalità diversa, offrendo quindi una nuova visione del fenomeno della risonanza.

ASPETTANDO LA VERSIONE DEFINITIVA

Non dimentichiamo che Vianney Halter considera questo orologio un prototipo, come dice il suo nome. Se, infatti, la stupefacente struttura a tre assi del movimento è praticamente definitiva, con i suoi bilancieri in risonanza, il quadrante è invece un cantiere aperto. È ispirato al calibro a corsoio, con la lettura delle ore e dei quarti attraverso l’apertura nella parte superiore; in quella inferiore si possono invece leggere i minuti supplementari.

Vianney Halter Deep Space Resonance Prototype

Il maestro promette che nella versione definitiva del Deep Space Resonance la lettura dell’ora risulterà più agevole grazie a un quadrante studiato appositamente per combinarsi con i principi della risonanza. La funzionalità del nuovo quadrante contribuirà ad aumentare notevolmente a riserva di carica, già di per sé straordinaria. 

In manifattura, parlando di questo orologio dicono che, indossandolo e guardandolo, “non ci saranno né su né giù, né a sinistra né a destra. Ci si perderà nella risonanza come nel mezzo del cosmo”. Noi preferiamo invece considerare il Deep Space Resonance Prototype una specie di manifesto di quanto Vianney Halter dice di sé: «Per quanto ricordo, ho sempre fatto meccanica. Da bambino sognavo di capire, progettare e realizzare oggetti meccanici stravaganti. Le mie creazioni parlano nella mia mente e grazie a loro posso condividere il mio universo con altri esseri umani».

By Davide Passoni