Vacheron Constantin Overseas Automatic: seduzione in blu
18 Marzo 2024Vacheron Constantin Overseas. Un nome che evoca avventura, scoperta, mete lontane. Una collezione che è tra le più emblematiche non solo tra quelle del marchio ginevrino, ma dell’intera alta orologeria. Spiegarne il fascino non è difficile, se si va a vedere in quale contesto è nata. La collezione Overseas trova infatti le proprie origini nel filone degli orologi sporty-chic, caratterizzati da casse in acciaio con bracciale integrato dello stesso materiale (progettati nel loro insieme e non concepiti separatamente), lunette poligonali e quadranti non più solo bianchi o neri.
Un filone nel quale Vacheron Constantin si inserì presentando nel 1977 il 222, disegnato dal giovane Jorg Hysek, orologio con cui celebrava il proprio 222esimo anniversario. Prodotto in quantità limitate, in diverse versioni e materiali, il 222 uscì dal catalogo a metà degli anni ’80 godendo di un successo postumo e diventando solo più tardi un’icona dell’orologeria. Perché il vero successo degli sporty-chic della maison di Ginevra arrivò nel 1996, con la collezione Overseas.
VACHERON CONSTANTIN OVERSEAS: GLI ESORDI
In quegli anni il gruppo Vendôme Luxury aveva da poco acquisito Vacheron Constantin da Investcorp. Lo sviluppo dell’Overseas era stato avviato qualche mese prima della cessione da un team di progettazione che comprendeva Dino Modolo, un designer di orologi esterno all’azienda, e Vincent Kaufmann di Vacheron Constantin. Più che creare un semplice orologio sportivo di fascia alta, con l’Overseas il marchio si rivolgeva in modo deciso ai viaggiatori che amavano orologi sportivi ma anche eleganti.
L’Overseas fu costruito attorno a una cassa di forma tonneau con una lunetta scanalata che ricordava la croce di Malta. Le sue linee furono prolungate da un bracciale integrato con maglie geometriche. Il primo Overseas aveva una dimensione contenuta, 37 mm di diametro, era resistente all’acqua fino a 15 bar ed era mosso dal calibro VC1310.
Furono poi aggiunte versioni più piccole da 35 mm e 24 mm e nel 1999 arrivò il cronografo, Nel 2004 fu la volta dell’evoluzione della collezione Overseas, caratterizzata da un design più moderno, in particolare con il bracciale ridisegnato e caratterizzato dal motivo della mezza croce di Malta.
L’integrazione con la cassa fu modernizzata e la maglia centrale fu estesa fino alla lunetta. Furono tolte le spallette proteggi-corona e sia i nuovi quadranti, sia le dimensioni più generose (42 mm) diedero all’orologio un aspetto più sportivo. Nella cassa battevano i calibri VC1126 e VC1137 e una gabbia in ferro dolce offriva al calibro una protezione completa dai campi magnetici.
La definitiva modernizzazione della collezione ci fu nel 2016, quando Vacheron Constantin presentò una collezione Overseas più elegante e raffinata, senza che lasciasse da parte il proprio carattere avventuroso. La matita di Vincent Kaufmann disegnò un orologio con linee più fluide, una cassa dalla forma più a botte, un disco sotto alla lunetta che sottolineava l’apertura del quadrante. La lunetta a croce di Malta passò da 8 a 6 tacche e si estese fino al bordo della cassa. Tutti i calibri dei nuovi modelli recavano il Punzone di Ginevra.
L’OVERSEAS AUTOMATICO BLU
Una storia relativamente breve, quindi, quella dell’Overseas. Nemmeno trent’anni che però sono stati sufficienti a trasformare la collezione in uno dei simboli di Vacheron Constantin. Oggi, per rispondere ai gusti degli appassionati in continua mutazione, la collezione si arricchisce di quattro nuove referenze in acciaio e oro rosa, che differiscono tra di loro per il diametro: 34,5 mm per le versioni senza diamanti, 35 mm per quelle con le pietre preziose. Il protagonista del nostro shooting esclusivo è l’orologio da 34,5 mm con cassa e bracciale in acciaio e quadrante blu.
Si tratta della referenza 4600V/200A-B980, che è disponibile in esclusiva nelle boutique di Vacheron Constantin a 25.700 euro. La prima caratteristica che salta all’occhio osservando l’orologio è l’agilità della silhouette, ora slanciata e sottile. Lo spessore della cassa supera di poco i 9 mm, una misura che rende questo Overseas particolarmente vestibile ed ergonomico. Il design della cassa è stato infatti perfezionato in modo che l’orologio possa essere adattato sia al polso maschile sia a quello femminile. Come conferma il diametro molto contenuto del segnatempo.
La satinatura della cassa contrasta con la lucentezza della lunetta, a sua volta esaltata dal blu del quadrante laccato, lavorato con una finitura satinata soleil. Il quadrante stesso è pensato per essere elegante e leggibile, ricercato ma essenziale. Gli indici in oro bianco a bastone, allungati, si appoggiano al giro della minuteria che è posto su un rehaut leggermente rialzato rispetto al livello del quadrante. Una struttura pensata per dare più profondità all’orologio. Gli inserti in Super-LumiNova, presenti anche sulle lancette di ore e minuti, donano leggibilità in ogni condizione di luce.
La lancetta dei secondi è centrale, come tipico della collezione Overseas di Vacheron Constantin. Così come tipico è il datario a ore 3, ben evidenziato da una cornice in tono con la cassa e il bracciale. A proposito di bracciale, quello integrato in acciaio ha il classico design a mezza croce di Malta che caratterizza la linea e ha le maglie satinate nella parte superiore e lucide sugli snodi. Nonostante la grandezza delle maglie, risulta comunque molto comodo.
Anche il protagonista del nostro shooting dispone di due cinturini supplementari intercambiabili in pelle e caucciù, con fibbie ad ardiglione o chiusura déployante. Il loro colore corrisponde a quello del quadrante blu.
IL CALIBRO DI MANIFATTURA
Nella cassa in acciaio lavora uno dei calibri automatici più affidabili di Vacheron Constantin, il 1088/1. Si tratta di un movimento di manifattura sviluppato sulla base del 1088, che è incassato in collezioni prestigiose come la Égérie. A differenza di quest’ultimo, che ha il rotore in oro 22 carati scheletrato, nel 1088/1 la massa oscillante piena, sempre in oro 22 carati e ornata dalla rosa dei venti che è il simbolo della collezione, votata all’esplorazione.
Il calibro 1088/1 lavora a 28.800 alternanze/ora con una riserva di carica di 40 ore circa. Dal momento che è visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro, Vacheron Constantin ha posto particolare attenzione alla sua finitura. Oltre al rotore in oro lavorato con parti satinate e altre grené, i ponti hanno la finitura a Côtes de Genève che caratterizza i segnatempo di alta manifattura. Tecnicamente, il calibro ha il meccanismo cosiddetto di “hacking seconds” o arresto dei secondi, che consente una regolazione precisa della funzione cronometrica dell’orologio.
Sembra un dettaglio banale, invece si tratta di una caratteristica che distingue i segnatempo di alto livello, specialmente se equipaggiati con calibri a elevata precisione. In un orologio come l’Overseas di Vacheron Constantin, questo meccanismo non può mancare.
UN SUCCESSO RAPIDO
Dal 1996 a oggi, la collezione Overseas ne ha dunque fatta di strada. Non solo al polso di quanti, come lei, si lasciano ispirare dal viaggio e dalla scoperta ma anche al proprio interno, come evoluzione di stile e di design. Quello che stupisce, soprattutto, è la rapidità con la quale è diventata sia un emblema per il brand, sia una pietra di paragone per gli altri marchi. Ventisette anni, in una storia plurisecolare come quella di Vacheron Constantin, sono davvero un soffio.
I suoi codici si sono evoluti nel tempo, in particolar modo per quanto riguarda il bracciale integrato in metallo, punto distintivo degli orologi sporty-chic. L’ultima interpretazione della collezione, quella del 2016, si è radicata nel XXI secolo attraverso una firma estetica ben riconoscibile, che pone l’Overseas tra i segnatempo meglio riusciti tra quelli nati sul finire dello ‘900.
By Davide Passoni