Tête-à-tête con F.P. Journe, uno dei migliori orologiai della nostra epoca
15 Novembre 2017Il maestro svela i suoi sogni e gli ultimi progetti
Prima di tutto, desideriamo ringraziare Mr. Journe per essere qui con noi oggi.
Tutti i nostri lettori conoscono François-Paul Journe (senza dubbio uno dei più grandi Maestri Orologiai del nostro tempo) grazie a incredibili creazioni come Chronometre a Resonance, Tourbillon Souverain, Centigraphe, Chronometre Optimum e sicuramente anche la particolarissima serie Vagabondage, il cui terzo ed ultimo capitolo, il Vagabondage 3, è stato presentato al Salone di Ginevra lo scorso gennaio.
Ma chi è l’uomo dietro a queste incredibili macchine del tempo?
Alla scuola di Orologeria, a Marsiglia, mi divertivo a lavorare sui movimenti. L’unico problema era che finivo molto velocemente e avevo tempo per disturbare la classe. Sono stato espulso e mi sono trasferito alla scuola di Orologeria di Parigi per terminare gli studi. Ma è stato solo quando ho iniziato a lavorare nei momenti in cui non ero a lezione nel laboratorio di mio zio “famosissimo restauratore di orologi antichi a Saint-Germain-des-Prés” che ho compreso a che livello avrei potuto arrivare e la soddisfazione che questo mi dava.
Ho capito il processo intellettuale delle menti più brillanti del XVIII° secolo tra cui Antide Janvier, Abraham Louis Breguet, Ferdinand Berthoud e pochi altri. Immergendomi nel cuore delle loro creazioni ero stupefatto dai risultati che avevano ottenuto con i pochi strumenti che avevano a disposizione all’epoca. La Cronometria era un problema serio! I Maestri Orologiai erano considerati come degli scienziati, mentre oggi chiamiamo “Orologiaio” qualcuno in grado di cambiare la pila di un orologio…
Sono diventato un costruttore di movimenti cronometrici all’età di 25 anni, dopo aver completato il mio primo orologio da tasca con Tourbillon e rémontoire d’égalité completamente fatto a mano. Ho iniziato a lavorarci quando ne avevo 20 e ci sono voluti 5 anni di lavoro strappato al mio tempo libero. Queste non sono cose che si imparano alla scuola di orologeria…
Quando l’ho completato, alcuni collezionisti mi hanno chiesto di realizzare per loro altri orologi; da allora, non mi sono mai fermato.
Ho costruito anche oggetti unici come Pendules Sympathique, orologi da tasca astronomici o planetari, tutti prodotti a mano, che richiesero circa un anno di lavoro per ciascun orologio.
E lavorare con mio zio, come curatore del Musée des Art et Métiers di Parigi, mi ha permesso di vedere alcuni tra i più begli orologi creati dai più straordinari Maestri Orologiai. Non sono più stato lo stesso dopo quest’esperienza ed è probabilmente per questo motivo che ho un approccio diverso e un grande rispetto per l’Alta Orologeria di tradizione, che difendo con la mia stessa vita.
Ho ricevuto numerose richieste da prestigiose marche svizzere per sviluppare movimenti e complicazioni. A quel tempo le Maison non avevano un costruttore in-house e si affidavano a orologiai indipendenti. Avevo però bisogno di creare la mia Marca, con una collezione di cronometri di Alta Orologeria di precisione che rispettasse i principi fondamentali dell’Alta Orologeria. Beh, conoscete il resto…
Molti Orologiai di talento passano la loro vita producendo movimenti e orologi per altre marche; perché ha avuto bisogno di creare il suo brand?
Tutto ciò che costruivo, oggetti scientifici e segnatempo unici nel mio atelier di Parigi e successivamente movimenti complicati per prestigiosi brand in Svizzera, scomparivano una volta consegnati. Siccome avevano molto successo ho deciso di produrre Alta Orologeria contemporanea con il mio nome.
Può svelarci come ha finanziato la sua marca all’inizio?
Quando ho iniziato ho usato il sistema della “sottoscrizione” per i miei clienti: pagavano il 50% del prezzo dell’orologio in anticipo e con quei soldi avevo la possibilità di finanziare il mio lavoro. Il resto veniva pagato alla consegna. Ogni guadagno era automaticamente reinvestito nel mio lavoro. Quando ho aperto il mio primo atelier in Svizzera, ho chiesto un prestito a una banca e ho continuato a reinvestire ogni guadagno. A poco a poco sono riuscito a estinguere il prestito.
Oltre alla sua Manifattura, F.P. Journe possiede due altre fabbriche a Ginevra: Boitiers de Geneve e Cadraniers de Geneve, che producono casse e quadranti. Quasi il 100% della produzione è interamente in-house.
L’indipendenza è parte della mia natura e non è negoziabile. Non potrei lavorare diversamente ed è per questo che ho voluto creare la mia Manifattura indipendente. Posso quindi mantenere una totale libertà di creazione senza dover rendere conto a nessuna pressione finanziaria. Posso produrre gli orologi che voglio e quelli che credo siano puri esemplari di Alta Orologeria, grazie all’abilità degli orologiai combinata con l’uso di moderne tecnologie. Essendo indipendenti, possiamo usare un metodo creativo: questo è il vantaggio delle piccole imprese.
Molte delle sfide che mi prefiggo sarebbero difficili da realizzare se fossi dipendente da un grande gruppo finanziario. Non dipendo da nessun fornitore quindi, quando creo un nuovo calibro, posso modificarne i componenti quanto voglio e in breve tempo. Stessa cosa vale per la produzione dei nostri quadranti e casse. Oggi produciamo il 95% dei nostri componenti.
Sono orgoglioso anche del fatto di essere il solo produttore di movimenti in oro 18 carati, un materiale ancora più duro dell’ottone. Se facessi le stesse cose di tutti gli altri, perché dovrei impegnarmi in questo modo?
Per i collezionisti, garantire creazioni innovative con finiture impeccabili di Alta Orologeria, è una qualità inestimabile. I collezionisti non sbagliano e sanno che produciamo orologi eccezionali come solo poche altre aziende sono in grado di fare. Per di più, in numero estremamente limitato, garantendo un valore intrinseco ai collezionisti.
Nonostante la marca si sia evoluta nel tempo, mantenete sempre una produzione limitata e non presentate mai molti nuovi prodotti ogni anno come gli altri. Può dirci perché e qual è il suo obiettivo?
Essendo indipendenti, il nostro obiettivo non è quello di produrre più quantità ogni anno per far piacere ai nostri azionisti, ma quello di continuare a creare orologi innovativi ed eccezionali, nel rispetto delle tradizioni dell’Alta Orologeria. Creiamo arte e produciamo una piccola quantità di orologi. Non siamo un grande brand che deve produrre quantità per ottenere risultati. Siamo molto piccoli, facciamo pezzi unici e avremo sempre un mercato.
Durante la crisi economica del 2016-2017, il surplus di produzione dell’orologeria industriale ha rimescolato i valori. Le compagnie di orologeria industriale, volendo accontentare i loro azionisti, hanno spinto i negozianti ad aumentare i loro stock per avere sufficienti fatturati e profitti a fine anno. Non essendo stato possibile vendere questo surplus, i grandi brand hanno visto i loro orologi svenduti con sconti elevati. I collezionisti, i cui orologi avevano perso metà del valore, non hanno certo gradito.
In questi tempi difficili, grazie alla produzione annuale limitata a soli 900 esemplari, Montres Journe ha potuto mantenere la sua forza e il valore autentico dei propri orologi. Niente promozioni o sconti.
F.P.Journe sta proteggendo il brand, la sua legittimità e il valore degli orologi dei propri clienti.
Qual è il suo processo creativo? Usa uno schema ripetitivo?
A differenza degli altri, inizio sempre la creazione dei miei orologi partendo dal disegno del quadrante. Gioco con l’estetica, sfidando la meccanica. Ad esempio, posiziono l’indicatore della riserva di carica nel posto meno favorevole sul quadrante; questo comporta che il movimento dovrà coesistere con l’apparato di carica.
Anche se penso sempre a un ipotetico collezionista quando creo, in realtà voglio anche indossare io l’orologio con soddisfazione. Per poter essere apprezzata dai collezionisti, ogni creazione deve essere motivata dal desiderio, dal bisogno di averla in collezione. Quindi non costruisco un orologio se non porta qualcosa di nuovo alla storia dell’orologeria.
Progetto e sviluppo rimangono miei; sono io a iniziarlo e a concluderlo al 100%, incluso lo studio dell’affidabilità, prima di passare alla produzione.
Quale parte del suo lavoro ama di più?
La creazione naturalmente, sono un costruttore di orologi prima di tutto. Per ogni altro aspetto della società, mi circondo delle persone migliori nel loro campo e insieme realizziamo questa splendida e limtata produzione di Alta Orologeria.
Trova ancora il tempo di restaurare orologi antichi?
Non ho abbastanza tempo a disposizione. Ma se qualcuno mi portasse un orologio antico, saprei esattamente come ripararlo.
Ci racconti ancora di Antide Janvier e di Abraham-Louis Breguet e di come hanno ispirato il suo lavoro.
Sono due grandi Maestri vissuti tra fine XVIII° e inizio XIX° secolo, tra le menti più brillanti dell’epoca. Le loro innovazioni non hanno bisogno di essere elencate. A.L. Breguet, inventore del Tourbillon, ha la mia totale attenzione sin da quando ho iniziato il mio percorso, mentre Antide Janvier ha condotto lunghissime ricerche sul fenomeno della risonanza, un’altra delle mie passioni. Sono l’unico orologiaio contemporaneo che ha continuato le ricerche di Janvier sul fenomeno e ho creato il primo orologio da polso che si regola con questo sistema. Questi Maestri rappresentano il mio ideale. Il mio solo desiderio è quello di seguire i loro passi e continuare a creare orologi eccezionali come loro, nel rispetto della tradizione dell’Alta Orologeria.
Se fossero vivi oggi, il mio sogno sarebbe essere invitato al loro tavolo per una cena: François-Paul, per favore unisciti a noi, sei uno di noi…
Ho sentito che il Vagabondage 3 segnerà la fine della serie Vagabondage. Se fosse una notizia confermata, potrebbe dirci per quale motivo ha deciso di produrre una trilogia e di non continuare una collezione di grande successo?
Si è vero. Quando ho costruito il primo Vagabondage ho deciso che sarebbe stata una trilogia e ogni orologio avrebbe avuto un’indicazione digitale. L’unica indicazione digitale mancante era quella dei secondi, che ho introdotto nell’ultimo della serie. Nessuno aveva mai osato creare i secondi digitali prima d’ora perché il sistema è molto complicato e consuma tantissima energia.
Ho pensato di usare un rémontoir d’égalité al secondo, che ha infatti risolto il problema.
Ci può dire qualcosa dei suoi progetti per il futuro?
Continuare a creare segnatempo eccezionali e innovativi che aggiungano qualcosa di autentico alla storia dell’orologeria, nel rispetto della tradizione dell’Alta Orologeria. Ho costruito un Cronografo Monopulsante Rattrapante sviluppato escusivamente per Only Watch; siamo l’unica marca di orologeria che crea un calibro esclusivo per l’esemplare unico a favore di un’asta di beneficenza. Altri brand producono un quadrante o una cassa diversa. Come detto, questo movimento eccezionale non apparirà mai nella mia collezione. Ho creato comunque un nuovo movimento prendendo spunto da questo calibro, che sarà abbinato a una nuova cassa e a un nuovo bracciale, che verrà presentato al salone di Gennaio.
Sto inoltre lavorando allo sviluppo di un grande orologio astronomico che dovrebbe essere pronto per la fine del 2018.
Cosa pensa che possa succedere nel mercato dell’orologeria e quale sarà il ruolo dei retailer?
Per presentare i prodotti F.P. Journe è necessario avere una grande conoscenza dell’orologeria, proprio per poter rispondere correttamente ai collezionisti, che molte volte sono più preparati dei venditori.
Per questo i nostri orologi sono rappresentati dai migliori negozianti al mondo.
Inoltre, non producendo più di 900 orologi l’anno, non possiamo avere 100 retailer che ci rappresenterebbero con pochi orologi ciascuno… Noi chiediamo ai nostri partner selezionati di impegnarsi molto con il brand, dando più spazio alla marca, possibilmente aprendo un vero Espace F.P. Journe, che offre migliore visibilità e assiste i nostri clienti nel migliore dei modi.
Per quanto riguarda il futuro dei retailer, proprio non saprei!
Non abbiamo potuto fare a meno di notare che ha finalmente approcciato il mondo dei social media! Come mai ora? Cosa le ha fatto cambiare idea?
All’inizio non ero convinto che i social media potessero essere un plus per i nostri collezionisti, inoltre noi non vendiamo i nostri orologi online. Ma molti dei nostri clienti postano le foto dei loro orologi o parlano dei nostri eventi e non possiamo controllare se quello che scrivono sia accurato. Abbiamo perciò deciso di lanciare i nostri canali social, dove diamo sempre informazioni corrette. I nostri clienti sono contenti perché possono ricevere informazioni di prima mano. A mio avviso, si tratta solo di un mezzo per comunicare rapidamente con i collezionisti che non ha fini commerciali. Infatti non ha aumentato le nostre vendite.
So che non sarà facile rispondere, ma quale crede sia il suo orologio più iconico, o più rivoluzionario?
Direi tutti, ovviamente; ma se devo sceglierne uno, allora è il Sonnerie Souveraine, uno dei movimenti in assoluto più complicati da creare. Ci sono voluti sei anni di ricerca e 10 brevetti registrati per produrre questo orologio eccezionale. Inoltre è anche il solo Grande Sonnerie sul mercato che si può utilizzare in totale sicurezza.
Aspettando di vedere le sue nuove incredibili creazioni a Gennaio, per ora è tutto! Grazie mille Mr.Journe!
By Jacopo Corvo