Pisa Orologeria Icons: Vacheron Constantin Cronografo Overseas Zero Time
5 Settembre 2022Tante famiglie, nella grande tradizione del retail orologiero in Italia, sono state in grado di guadagnarsi la stima dei marchi più importanti grazie alla loro competenza e alla loro passione. Poche di esse, però, sono state omaggiate dagli stessi marchi con orologi in edizione speciale, realizzati appositamente per loro e per i propri clienti. Tra queste c’è la famiglia Pisa.
Da oltre 80 anni, grazie all’amore e alla dedizione per le lancette raffinate, Pisa Orologeria è ambasciatrice di tutti i marchi più importanti del settore, con i quali ha costruito un rapporto di fiducia basato su una comune visione dell’eccellenza. Nel tempo, dunque, più di un brand ha accostato il proprio nome a quello della famiglia milanese sul quadrante di orologi esclusivi, creati apposta per cementare una collaborazione diventata molto più che qualcosa di professionale.
Tra questi marchi c’è Vacheron Constantin, che nel 2010 ha scelto la collezione Overseas come terreno comune su cui sviluppare insieme a Pisa Orologeria una limited edition. Uno dei segnatempo simbolo del brand, che ha una storia relativamente giovane a differenza di altre collezioni della Maison ginevrina ma che ben rappresenta la visione della famiglia Pisa, sempre orientata alla modernità e tesa verso il futuro.
Sulla storia della famiglia Pisa non spenderemo parole: è ben raccontata qui. Sulla storia dell’Overseas vale invece la pena fare un excursus prima di parlare della limited edition; sia perché è una storia molto bella, sia perché aiuta a capire la scelta di questo “luxury sport watch” per rendere omaggio al lavoro e all’impegno del retailer milanese.
BREVE STORIA DELL’OVERSEAS DI VACHERON CONSTANTIN
Vacheron Constantin entrò nel 1977 nel segmento dei cosiddetti “luxury sport watch”, inaugurato dal Royal Oak di Audemars Piguet nel 1972. Lo fece con il 222, disegnato da Jorg Hysek. Cassa tonneau sottile, lunetta rotonda dentellata e una minuscola croce di Malta intarsiata a ore 5 ne erano i tratti distintivi.
A metà degli anni ’80 fu sostituito dal 333 e poi dal Phidias, due referenze che non ebbero molta fortuna tra gli appassionati. Il successo degli orologi sportivi di Vacheron Constantin arrivò infatti nel 1996 con il lancio dell’Overseas, diretto discendente del 222. Come se le due referenze di mezzo quasi non fossero esistite.
Lo sviluppo dell’Overseas era stato avviato pochi mesi prima da un team di progettazione che includeva il designer Dino Modolo e Vincent Kaufmann di Vacheron Constantin. Più che essere un semplice orologio sportivo di fascia alta, l’Overseas mirava a soddisfare i viaggiatori di tutto il mondo che apprezzavano i segnatempo casual ma eleganti.
Come il 222, l’Overseas fu costruito attorno a una cassa tonneau con una lunetta scanalata che ricorda la croce di Malta. Le sue linee dinamiche furono prolungate da un bracciale integrato con maglie geometriche. Il primo Overseas ebbe la cassa da 37 mm e fu alimentato dal calibro VC1310, una versione certificata COSC dell’ultra piatto automatico Girard-Perregaux 3100.
Nel 1999 fu introdotto il cronografo, poi dal 2004 al 2016 la seconda stagione dell’orologio aprì l’Overseas alle più importanti complicazioni e a diversi materiali per cassa e bracciale. Nel 2016, infine, Vacheron Constantin presentò la collezione rinnovata che apprezziamo ancora oggi, con uno stile più elegante e raffinato, il carattere distintivo di sempre e un design più pulito, con linee più fluide e una cassa sempre più virata verso il tonneau.
OVERSEAS ZERO TIME: L’ORIGINE DEL NOME
A quella che potremmo definire la seconda stagione dell’Overseas appartiene l’edizione limitata per Pisa Orologeria, creata nel 2010. Un cronografo prodotto in 20 esemplari numerati sul fondello e chiamato Overseas Zero Time. Un nome che ha anch’esso una storia.
Il “padre” di questo nome fu Fabio Bertini, per anni direttore commerciale di Pisa Orologeria, capace, insieme alle sorelle Pisa, di portare la boutique milanese a una dimensione internazionale. L’orologio fu pensato nello stesso momento in cui Pisa Orologeria stava per aprire lo spazio Vacheron Constantin nei locali che attualmente ospita la boutique di Patek Philippe.
Ebbene, Fabio Bertini pensò al concetto di Zero Time come provocazione al concetto di tempo in cronografia. Lo zero è infatti il punto di partenza del tempo, sia che si tratti dell’indicazione dell’ora, sia del conto dei secondi cronografici. Per questo motivo 0, al posto del classico 60, è il numero indicato sul rehaut a ore 12, all’inizio del conto dei secondi cronografici. Zero Time è invece il nome dell’edizione speciale, che compare all’interno del contatore dei secondi.
VACHERON CONSTANTIN CRONOGRAFO OVERSEAS ZERO TIME PER PISA OROLOGERIA
Il Vacheron Constantin Cronografo Overseas Zero Time ha una cassa in acciaio inossidabile satinato da 42 mm impermeabile fino a 150 metri, movimento automatico con grande data a ore 12, cronografo con contatori dei 30 minuti e delle 12 ore, piccoli secondi a ore 6.
Il quadrante racchiude tutta la personalizzazione messa a punto da Vacheron Constantin con Pisa Orologeria: il fondo è nero opaco senza lavorazioni guilloché, i contatori sono bianchi, gli indici, le lancette e le cifre 15, 30 e 45 sul rehaut sono rivestite da un materiale luminescente che ha un colore giallo pallidoinedito ed esclusivo.
Il colore nero opaco e non lucido, come quello della collezione corrente, fu scelto per rendere omaggio ai quadranti dei Vacheron degli anni ’50 e ‘60 e per agevolare la leggibilità delle informazioni sul quadrante. La stessa volontà di omaggiare il passato è alla base della scelta del materiale luminescente giallognolo al posto di quello bianco, più moderno.
Come ulteriore riconoscimento della partnership che lega Vacheron Constantin e Pisa Orologeria, se si guarda con attenzione il quadrante si può scorgere, una dedica nascosta. il nome Pisa è infatti discretamente inserito nella minuteria, tra i minuti 35 e 40. Questa firma segreta è un riferimento ad Abraham-Louis Breguet, che era solito utilizzarla come strumento anti-contraffazione.
UN LEGAME UNICO
Inutile ricordare, ma lo facciamo ugualmente, che l’intera serie limitata è esaurita da tempo. E non a caso. I clienti affezionati di Pisa Orologeria ben conoscono il valore collezionistico e l’importanza storica di queste edizioni speciali, quelle che Pisa chiama “Icone”.
Possedere uno di questi orologi significa instaurare un rapporto duraturo e unico sia con l’orologeria di eccellenza, sia con una delle famiglie che più hanno contribuito dal dopoguerra a oggi a diffondere la cultura e l’amore per questa orologeria. Il segnatempo diventa il simbolo del legame che questo amore e questa cultura hanno saldato tra cliente e retailer: un legame raro e prezioso quanto l’orologio stesso. Forse ancora di più.
By Davide Passoni