Piaget: Altiplano Ultimate Concept Tourbillon 150th Anniversary
9 Maggio 2024Dici ultrapiatto e pensi a Piaget. Non ci sono davvero altri marchi per i quali l’associazione di idee è così scontata. Nella sua storia, il brand ha ingaggiato una battaglia prima con i millimetri e poi con i micron per portare alcune referenze, principalmente della collezione Altiplano, a spessori estremi. Si pensava che il punto più eccelso di questa battaglia fosse stato toccato nel 2018, con l’Altiplano Ultimate Concept, ma negli atelier di La Côte-aux-Fées e Ginevra sono riusciti nell’impossibile. Con l’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon 150th Anniversary. Sì, avete letto bene: un tourbillon dentro un ultrapiatto. Che non a caso è l’orologio con tourbillon più sottile al mondo: 2 mm incluso il vetro. Un record.
Da un punto di vista visivo, la soluzione tecnica è impressionante. Un tourbillon che pare bidimensionale non si era mai visto e, al polso, è ancora più incredibile. Lo abbiamo indossato a Watches and Wonders Geneva, dove l’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon 150th Anniversary è stato presentato. Una sensazione unica sulla quale torneremo tra poco. Prima, però, è bene fare un excursus sui più importanti calibri che hanno consacrato Piaget nell’Olimpo degli ultrapiatti.
PIAGET E LA VOCAZIONE ALL’ULTRAPIATTO
Una storia cominciata presto. Solo un anno dopo il trasferimento nella nuova manifattura, avvenuto nel 1945, Piaget presentò il calibro 5P mentre nel 1957 Valentin Piaget presentò il 9P, uno dei movimenti meccanici più sottili dell’epoca, con i suoi 2 mm di spessore. Nel 1960 fu invece la volta del movimento automatico più sottile, il calibro 12P con micro-rotore, spesso solo 2,3 mm.
Gli anni ‘50 e ‘60 videro la nascita di calibri come il 2P, rettangolare, il 4P e il 6P, con diametri rispettivamente di 4 e 6 linee, da cui derivava il loro nome. A metà degli anni ’70, per mano di Jean Lassale, videro la luce i calibri 20P e 25P. Il primo, basato sul calibro 1200 di Lassale, era un movimento spesso 1,2 mm, mentre il 25P, la sua versione automatica, arrivava a 2,08 mm. Molto più sottili di qualsiasi altro movimento creato prima, questi calibri integravano concetti innovativi come, tra gli altri, l’uso dei cuscinetti a sfera.
Negli anni ’70, con la cosiddetta crisi del quarzo, Piaget continuò comunque a muoversi da protagonista ed entrò nel consorzio di marchi svizzeri che creò il primo prototipo di orologio da polso al quarzo nel 1966, con il movimento Beta 21. Sviluppò anche calibri come il 7P ultrasottile del 1976, che alimentava i primi Polo.
Con la rinascita dell’orologeria meccanica tra gli ‘80 e i ‘90, Piaget proseguì la propria tradizione nella realizzazione di movimenti meccanici, tra i quali gli ultrapiatti. Negli anni presero forma il 430P manuale, che sostituì il 9P (2,1 mm), e la sua versione automatica, il 500P. Senza dimenticare il 1200P con micro-rotore, presentato nel 2010, e il 1270P con micro-rotore tourbillon.
Il resto è storia recente ed eccellente e si chiama Calibro 900P, presentato nel 2014, e 910P, la sua versione automatica con rotore periferico. Un movimento che, grazie alla fusione tra platina e fondello, ha consentito a Piaget di presentare degli Altiplano con uno spessore di soli 3,65 mm. Fino ad arrivare all’Altiplano Ultimate Concept citato sopra, il cui spessore impressionante di 2 mm è stato ottenuto fondendo la platina principale, la cassa e la lunetta in un unico componente.
LA SFIDA DELL’ALTIPLANO ULTIMATE CONCEPT TOURBILLON
E oggi tocca all’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon 150th Anniversary, il secondo “regalo”, dopo il Polo 79, che Piaget si è fatto per celebrare i propri 150 anni di storia. Un diametro di 41,5 mm per uno spessore di 2 mm: significa che la maison ha messo un tourbillon nella cassa dell’Altiplano Ultimate Concept mantenendone l’incredibile sottigliezza. Detto così può sembrare banale, ma non lo è affatto. Anche perché, a dirla tutta, la cronometria non è mai stata l’obiettivo principale dell’Altiplano Ultimate Concept: ciò che Piaget ha compiuto qui, è un esercizio di superamento dei limiti della micro-ingegneria meccanica.
La non banalità di questa impresa sta anche in un dato. Per realizzare il calibro 970P-UC che anima l’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon 150th Anniversary, gli ingegneri del brand hanno rielaborato praticamente l’intero calibro rispetto al 900P-UP del predecessore. Secondo Piaget, il 90% delle parti è nuovo, con modifiche che sono arrivate fino alla riduzione del numero dei raggi delle ruote, per abbassare il più possibile il consumo energetico del movimento.
Rispetto all’Altiplano Ultimate Concept, il Tourbillon è diverso sotto tutti i punti di vista tranne, appunto, che per lo spessore. Sebbene i due modelli possano sembrare molto simili, come detto la meccanica è stata completamente rielaborata per il calibro 970P-UC del Tourbillon. Invece, una delle caratteristiche principali che accomuna l’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon al suo predecessore del 2018 è la cassa in lega di cobalto M64BC.
Una lega insolitamente dura, creata perché ideale per realizzare una cassa così sottile, che richiede una rigidità superiore alla media. Molti altri metalli, infatti, si deformerebbero se l’orologio fosse stretto troppo al polso con il cinturino. Ecco perché il fondello funge anche da platina per il movimento, poiché tutte le parti mobili si trovano all’interno di esso. Una soluzione che si trova in molti caibri ultrapiatti fin dagli anni ’70 e che è stata adottata da Piaget anche nell’Altiplano Ultimate Concept del 2018.
RIPENSARE IL TOURBILLON
La differenza qui la fa, come detto, il tourbillon, che Piaget ha rivisto sia in base alla propria creatività sia, soprattutto, per le difficoltà che comporta lo spazio ridotto della cassa. L’unico aspetto in comune con la maggior parte dei tourbillon è la rotazione di un minuto. Per il resto, scordiamo l’architettura classica, quella che risale ad Abraham-Louis Breguet, che prevede una gabbia girevole fissata a un quarto perno e alimentata dalla terza ruota.
La gabbia dell’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon 150th Anniversary è invece costruita con diversi cerchi, in modo da ridurre al minimo lo spessore. Questo tipo di architettura implica la creazione di un treno di rotazione più complesso, che ha portato a quel 90% di componenti nuovi di cui scrivevamo sopra. Una re-ingegnerizzazione necessaria perché il movimento potesse accogliere al proprio interno il tourbillon.
Questa costruzione crea un’architettura per la gabbia del tourbillon che le dà l’impressione di fluttuare all’interno del movimento senza essere collegata a esso. Infatti, gli ingranaggi che la muovono e la compongono sono nascosti dalle platine circostanti ed è appena visibile solamente la ruota dello scappamento.
Oltre a questo, ciò che aiuta a mantenere uno spessore contenuto per il tourbillon è l’uso dei cuscinetti a sfera, ben sei. Già Jean Lassale li utilizzò nel suo calibro 1200 per ridurne l’altezza. Poiché una ruota fissata a un cuscinetto a sfera non richiede i classici due perni di rotazione – in alto e in basso – necessari con la soluzione tradizionale, bensì uno solo, in questo modo il movimento può essere assottigliato. Ecco dunque che il tourbillon a forma di anello dell’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon 150th Anniversary ha la circonferenza sorretta da un cuscinetto a sfera in ceramica di grande diametro che ne forma la gabbia, racchiudendo il bilanciere e lo scappamento e alimentando la rotazione di un minuto.
Una costruzione inedita e a suo modo geniale, sottile ma stabile, con l’utilizzo delle sfere in ceramica che riduce al minimo il gioco e genera un attrito quasi irrilevante. Ruotando alla tradizionale cadenza di un giro al minuto, la gabbia del tourbillon funge anche da indicatore dei secondi, posizionato a ore 10.
IL SAVOIR-FAIRE DI PIAGET
Perché, non dimentichiamolo, in questo orologio c’è tantissima tecnica ma anche un’estetica da far girare la testa. Le indicazioni di ore e minuti sono in un contatore leggermente decentrato tra le ore 12 e le ore 1, a differenza degli altri Altiplano Ultimate nei quali si trova tra le 11 e le 12. Il resto del quadrante è quasi del tutto monopolizzato dal treno del tempo, con il grande bariletto a ore 6. Il tourbillon è anche visibile da una piccola finestra posizionata sul fondello.
Gli indici sono a bastone, così come la lancetta dei minuti. L’indicazione delle ore avviene anch’essa tramite una lancetta, posizionata però sopra un disco rotante. La data 1874 posizionata a ore 2 ricorda con orgoglio i 150 anni della maison Piaget, il cui logo la controbilancia a ore 8. Interessante, a ore 9, una piccola finestra dalla quale si intravede la ruota senza fine del perno di carica, collegato alla corona.
Quest’ultima è di dimensioni ridotte, spessa 2 mm come la cassa nella quale è integrata. Per questo motivo è necessario uno strumento che consente di estrarla per caricare e regolare l’orologio con facilità. Questo stesso strumento, che ha le sembianze di un cacciavite, è dotato di un sistema che impedisce di esercitare troppa forza sulla corona una volta completato il procedimento di carica. Una torsione eccessiva rischierebbe infatti di danneggiare i componenti del movimento, molto piccoli ed estremamente delicati.
A proposito di movimento, il calibro 970P-UC a carica manuale lavora alla frequenza di 4 Hz e ha un’autonomia di circa 40 ore. Una performance di tutto rispetto ottenuta non solo con l’utilizzo dei cuscinetti a sfera, ma anche lavorando sulla spirale. È stata rielaborata in base al fattore di maggiore potenza: il suo spessore è stato leggermente aumentato in modo da fornire l’energia supplementare necessaria ad allungare l’autonomia dell’orologio.
Con la lega di cobalto M64BC che costituisce la cassa è realizzata anche la fibbia ad ardiglione che chiude il cinturino in pelle di vitello blu testurizzato. Un pezzo di così alta ingegneria non è in edizione limitata ma, naturalmente, sarà prodotto su richiesta a un prezzo di circa 735,000 euro.
Insomma, difficilmente Piaget avrebbe potuto trovare un modo migliore per festeggiare i propri 150 anni. L’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon 150th Anniversary marca questo anniversario, ma arriva anche a 67 anni dall’invenzione del primo calibro ultrapiatto, il 9P, e a 6 dalla creazione dell’Altiplano Ultimate Concept, l’orologio più sottile al mondo. Se “fare sempre meglio del necessario” è il motto del brand fin dalle sue origini, con questo segnatempo sembra davvero aver raggiunto questo meglio. Quale sarà il prossimo obiettivo?
By Davide Passoni