Paradisi, il lato romantico del micro-brand di qualità
28 Gennaio 2025Partiamo da un presupposto che spesso gli appassionati di orologeria dimenticano. L’Italia è uno dei grandi player mondiali del settore manifatturiero, giocandosela alla pari con la Germania, tanto per fare il nome di un top competitor internazionale. In diversi di questi settori è leader mondiale. Poi ha competenze uniche nell’artigianato di qualità, per una storia ininterrotta di savoir-faire che arriva addirittura dagli antichi mestieri comunali del Medioevo e del Rinascimento, fino alla micro-meccanica di precisione, altro segmento d’eccellenza assoluta. Per non parlare dell’Italia orologiera, che storicamente è parte integrante dell’industria svizzera perché molta componentistica di un orologio svizzero d’alta gamma – dalla cassa alle pietre naturali utilizzate sui quadranti fino a bracciali e cinturini, eccetera – può essere stata prodotta da fornitori indipendenti italiani.
La premessa su questo background, unico nel suo genere, serve per spiegare come Paradisi, il marchio che vi presentiamo oggi, riesca a realizzare prodotti all’avanguardia nell’orologeria sportiva artigianale, con vendite in tutto il mondo, partendo da un laboratorio di Pineto, piacevolissimo borgo balneare della provincia di Teramo, affacciato sul Medio Adriatico abruzzese!
NEL MARE AGITATO DEI MICRO-BRAND DI ALTO LIVELLO
Innanzitutto, cosa intendiamo per micro-brand di alto livello? Sono marchi piuttosto recenti, non particolarmente strutturati in termini di sedi e risorse umane e che hanno produzioni annuali da qualche decina di pezzi fino a qualche migliaio. E il listino prezzi? Parte da 500 fino a 5mila euro. E fino a questo punto rientrano nella categoria migliaia di realtà sparse in tutto il mondo.
La differenza sta nel termine “alto livello”, che identifica le pochissime realtà in grado di realizzare prodotti dai contenuti tecnico-estetici originali costruiti ad hoc per loro (casse, vetri, quadranti, bracciali, eccetera) o magari realizzati addirittura “in house” (grazie a laboratori con macchine a controllo numerico e attrezzature realizzate appositamente per la produzione e la verifica dei propri segnatempo). E con movimenti meccanici di un certo pregio, come, per esempio, il Calibro G100 di La Joux-Perret.
Ecco che a questo punto la categoria si restringe a pochissime realtà. Ci sbilanciamo: il nostro podio di preferiti sono gli originalissimi “sport-chic” della svizzero-malesiana Ming con i suoi “entry level” attuali e la gran parte della produzione precedente con calibri Schwarz-Etienne (o modificati da loro); il classico rivisitato di Furlan Marri (i fondatori sono l’italo-svizzero Andrea Furlan e il saudita Hamad Al Marri), con i sublimi quadranti a settori, indici stile Breguet e anse a corna di vacca o l’ultimissimo “Disco volante”; e, per l’appunto, gli sportivi super-impermeabili del 34enne Riccardo Paradisi, con l’RP01 impermeabile a oltre 3.000 metri e utilizzabile anche in immersioni in saturazione senza l’ausilio della valvola per l’elio; e l’RP02, sportivo da 1.800 metri di impermeabilità in tre varianti di cassa: titanio grado 23, acciaio 904L e bronzo Ampco 18; con packaging sempre composto da un “lingottone” in alluminio semplicemente strepitoso!
L’INTERVISTA A RICCARDO PARADISI
Qual è la tua storia personale e il motivo della nascita del marchio?
Da bambino, come adesso, ero attratto dal mondo delle auto sportive e da tutto ciò che fosse meccanico. Mi sono avvicinato al mondo dell’orologeria a 23 anni e mentre acquistavo i primi orologi ho iniziato a studiare tutti i brevetti delle casse – design, tecniche costruttive, impermeabilità, eccetera – dagli anni Sessanta a oggi. A 24 anni ho disegnato e prodotto un componente in titanio per il montaggio di diversi tipi di cinturini sul Citizen Promaster. Da lì ho realizzato componenti per casse di orologi in titanio e acciaio per iniziare a immaginare come potesse essere un mio orologio. Insomma, la motivazione è l’irrefrenabile volontà di vedere concretizzate le mie idee!
Quali sono le difficoltà di costruire un marchio artigianale?
Il lavoro dietro la realizzazione di un orologio è immane e le difficoltà che ho incontrato sono tantissime. Non mi piaceva l’idea di dover essere vincolato alle forniture di orologeria. Così sono partito da un foglio bianco e per realizzare ogni componente sono entrato in contatto con chi poteva produrli e aveva le tecnologie necessarie per farlo. È stato un lavoro lungo e articolato, ma con pazienza sono riuscito a creare rapporti con aziende in tutta Italia in modo da non avere limiti né progettuali né di design. Il primo prototipo di RP01 è stato realizzato nel 2019, con cassa monoblocco in acciaio inox 904L su cui ho eseguito personalmente diverse prove con una macchina progettata da me per eseguire test fino a 3.500 metri sotto il livello del mare.
Qual è la filiera dei tuoi fornitori e cosa la caratterizza?
Tutti i miei fornitori sono eccellenze nel settore in cui operano e hanno livelli di specializzazione altissimi. In tutti i casi si tratta di medie e piccole realtà con cui posso comunicare in maniera veloce e diretta. La maggior parte di loro è esterna al mondo dell’orologeria. Per esempio, chi realizza i miei vetri in zaffiro produce anche lenti per microscopi.
Quali reputi i punti di forza del tuo marchio?
Paradisi è un marchio giovane, ma la continua innovazione è – e sarà sempre – un tratto distintivo dei miei orologi.
Quali sono le peculiarità dell’RP01, il tuo primo modello in collezione?
L’RP01 è nato con l’ambizione di voler realizzare un diver resistente a oltre 3.000 metri sotto il livello del mare e utilizzabile anche in immersioni in saturazione, ossia in “campana”, senza l’ausilio della valvola di espulsione dell’elio! Un risultato eccezionale che è stato raggiunto grazie a una progettazione meticolosa della cassa. L’RP01 è stato prodotto in 30 esemplari e attualmente è sold out.
Parlaci del tuo secondo modello, l’RP02…
L’RP02 è stato presentato al pubblico lo scorso settembre a Vicenzaoro. Per realizzare questo modello ho scelto leghe come il titanio grado 23 e il bronzo Ampco 18, oltre all’acciaio 904L, utilizzato anche nell’RP01. Ho scelto queste leghe perché hanno prestazioni in termini di resistenza alla corrosione e di biocompatibilità davvero uniche. Così come unici, per difficoltà, sono i loro parametri di lavorazione, ma l’esperienza acquisita per la realizzazione del precedente modello ci ha sicuramente aiutati. L’impermeabilità nell’RP02 è di 1.800 metri, mentre il movimento è il Cal. G100 di La Joux-Perret con riserva di carica di 68 ore. Ho scelto questo ottimo movimento perché è altamente personalizzabile a seconda dei gusti e delle esigenza del cliente. In ogni caso l’RP02 è in continua evoluzione!
Quali canali di vendita utilizzi?
La vendita avviene principalmente online dal nostro sito, ma stiamo cercando di creare una piccola rete di venditori sia sul territorio nazionale che all’estero. Il prezzo del nuovo RP02 parte da 2.850 euro ed è prodotto in 50 esemplari per ogni variante di metallo: titanio grado 23, acciaio 904L e bronzo Ampco 18.
Dove vedi il marchio Paradisi tra cinque anni e come svilupperai le collezioni future?
Tra cinque anni mi basterebbe aver realizzato anche solo il 10% delle idee che ho nella testa! Mi diverto a disegnare orologi e penso sia importante rimanere fedeli a se stessi sperimentando nuove idee. Così come penso che bisogna avere sempre rispetto per i propri clienti. Stiamo lavorando a diversi progetti, ma al momento non posso svelare molto. Certamente si tratta di iniziative che faranno parlare di Paradisi!
By Michele Mengoli