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18 novembre 2024

Orologi, auto, barche: il mondo e le passioni di Guglielmo Miani

«L’orologio non è status ma feeling. È qualcosa che mi deve emozionare, altrimenti non lo compro». Parola di Guglielmo Miani, Presidente e Ceo di Larusmiani, marchio storico della moda uomo italiana. Un uomo, un industriale, che divide il proprio cuore tra Milano e la Costa Smeralda e la cui vita è fatta di azienda ma anche di passioni: per gli orologi, naturalmente, ma anche per le auto, le barche e per la sua città Milano. Un punto in comune con Watch Insanity: «Milano è la piattaforma ideale per attività legate alla creatività e alla cultura. È una città del fare, con una cultura che la rende unica e speciale e che in centinaia di anni ha visto un susseguirsi di aziende proprio per questa ragione: per la sua forte base culturale italiana, unita alla voglia di fare delle persone che lì si trovano».

Guglielmo Miani

Siamo qui per parlare di orologi, ma partiamo dagli altri suoi grandi amori. Le auto, per esempio.

La mia passione principale è sempre stata quella per i motori. Con l’esperienza e la conoscenza maturata negli anni, si è evoluta e mi ha portato a cercare e ad amare un certo tipo di automobili, soprattutto quelle fatte a mano come le Bentley Continental degli anni ‘90 o alcune Porsche che, grazie dal lavoro del dipartimento Porsche Exclusive Manufaktur, sono a mio avviso un perfetto connubio tra perfezione ingegneristica e artigianalità. 

Che cosa c’è nel suo garage?

Tra le tante cito una Alfa Romeo SZ fatta a mano dalla Zagato a fine anni ‘80, un’auto di cui vado orgoglioso perché è fatta tutta a mano a Milano. Poi ho prevalentemente Bentley e Porsche, ma anche una Ferrari 355 prima serie con cambio manuale del 1994, forse l’ultima Ferrari vecchio stile con pochissima elettronica. La collezione di Bentley è ormai finita, mentre continuo a cercare auto non facili da trovare grazie al programma Porsche Exclusive Manufaktur. Per me, in un’auto, la combinazione di colori è fondamentale. Sono malato di colore, non indosso mai il nero perché non lo sopporto. Ho lavorato per circa 15 anni nella divisione tessuti di Larusmiani e per me è sempre stato un punto fondamentale di attrazione, trasportato poi sulle auto.

Che ci dice, invece, di barche e moto?

Di base tutto ciò che ha un motore a scoppio mi appassiona. Ho lasciato perdere le moto perché sono tanto meravigliose quanto pericolose; ne ho una in salone a casa mia, che era di mio padre e che ho restaurato alcuni anni fa, una Honda 750 Four. Era la moto con cui negli anni ’70 lui e mia madre giravano per la Sardegna e la Corsica. In quanto a barche, vivo in Costa Smeralda e sono stato in barca a vela per anni, affittandone una ad agosto senza mai scendere una volta a terra, in porto, stando sempre in rada. Io, gli amici e il mare: questa era la vacanza per me. Per le barche a motore ringrazio invece Renato Della Valle, l’imprenditore che me ne ha fatto innamorare. Fu lui a creare il mito del Montecarlo Offshorer, disegnato da Carlo Riva e fatto diventare da Della Valle l’Aquarama degli anni ’80. Ho comprato una di queste barche tre anni fa e l’ho restaurata. Insieme a Giorgio Colombi ho fondato un piccolo cantiere The Restorer (@the_restorer_) che si occupa solo di rilanciare questo meraviglioso progetto di Carlo Riva.

Finalmente l’orologio. Che cosa è per lei? Lo abbina al look o si lascia guidare dal sentimento?

È l’unico gioiello che un uomo può portare. Così come l’automobile, è ingegneristicamente avanzato e ha un design spesso interessante: è la somma di tante cose che mi ha fatto appassionare a lui. Amo utilizzarlo a seconda del momento della giornata o del periodo dell’anno, a seconda del colore o del materiale che va bene con ciò che indosso. 

Design, tecnica o un mix tra i due: che cosa guida l’acquisto?

Assolutamente il mix. Tutto deve essere perfetto, un po’ come in un’auto. L’orologio deve essere un mix perfetto tra ingegneria, innovazione, design, estetica, colori… e poi per come sta al polso. 

Sportivo o elegante? Cronografo o solo tempo?

Cerco sempre orologi puliti e minimali, anche se possiedo un Rolex Submariner Serti dial con diamanti, che però nemmeno si vedono. È una questione di bilanciamento, uno sportivo-elegante è più indossabile. D’estate sono sempre al mare, per cui indosso solo sportivi, anche se amo un orologio come l’Octo Finissimo di Bulgari. Oltre a questi due ne ho vari, tra cui un Audemars Piguet Royal Oak Offshore carbon Alinghi che mi piace da morire ed è molto pratico per la vita che faccio qui. Se 10 anni fa cambiavo l’orologio quasi ogni giorno, ora ne tengo solo pochi che uso tutto l’anno e poi magari l’anno successivo li cambio con un altro set.

Ci sono novità che l’hanno colpita?

Trovo belli l’Aquanaut con quadrante verde e l’Octo Finissimo in oro rosa satinato. 

L’orologio che non ha e che vorrebbe?

Ho visto una decina di anni fa un calendario perpetuo di Audemars Piguet che mi piaceva molto: purtroppo non l’ho comprato quando è uscito e non so se riuscirò più ad averlo. 

Qualche anno fa aveva anche un corner in boutique dedicato agli orologi vintage.

Sì, in collaborazione con Davide Parmegiani che mise a disposizione una sua collezione di pezzi vintage: ha sempre avuto prodotti di livello superlativo. Poi la collaborazione si è interrotta quando si è basato a Lugano: se non posso avere il migliore, come lo è lui, preferisco non averlo.

Conosce i marchi indipendenti? Le interessano?

Creano orologi interessanti, ma mi sembrano troppo articolati, troppo lavorati per i miei gusti. Certo, ci sono le eccezioni, ma forse non sono così addentro come lo sono nel mondo delle auto da capire che cosa ha davvero valore e che cosa no, per possedere qualcosa che non ha nessuno. Non sono ancora così esperto, ma mi piacerebbe approfondire.

Compra nelle occasioni speciali o di impulso?

In entrambi i modi. Se non ho mai comprato un’auto per ricordare un momento, con gli orologi l’ho fatto più volte. Quando è nato mio figlio nel 2004 ho comprato a New York un Rolex GMT Master in oro massiccio e uno in acciaio, che tengo da parte per lui e che gli darò l’anno prossimo quando compirà 18 anni. Lui non lo sa. Ho comprato anche un Nautilus nero fatto da Bamford in un momento speciale della mia vita lavorativa, che mi ricorda un mio personale successo. Però, per esempio, ho comprato l’Octo Finissimo solo perché è bellissimo

Nessuno più compra un orologio per leggere l’ora ma solo per passione ed estetica. Ma alla fin fine, segna sempre il tempo: che cosa è il tempo per lei?

È l’unica cosa che non si può fermare, il lusso più grande che ci possiamo permettere. Con il passare degli anni ho imparato a usarlo nella maniera che ritengo più intelligente. Ho scelto, per esempio, di stare nella mia casa in Sardegna perché il tempo che ho passato qua, anche da solo, mi ha regalato momenti meravigliosi. Sono cose che capisci quando maturi, quando passi i 35-40 anni: del tempo possiamo solo prendere il meglio. Non ho rimpianti, non ne ho mai avuti e penso che non ne avrò mai perché faccio sempre una scelta piuttosto che non farla; magari sbaglio, ma qualcosa imparo. E anche i figli che ci ricordano il tempo che passa sono la cosa più bella che possiamo avere al di là di auto, orologi e tutto il resto.

By Davide Passoni