Hublot Big Bang MECA-10: ritorno al futuro
31 Gennaio 2025Tra i molti obiettivi che Hublot si è posta fin dalla nascita, su uno in particolare non ha mai fatto un passo indietro: stupire. Lo ha perseguito utilizzando materiali d’avanguardia, estetica ardita, movimenti dalle prestazioni uniche. Proprio lavorando su quest’ultimo aspetto, nel 2016 presentò il Big Bang MECA-10, il suo primo segnatempo con 10 giorni di riserva di carica. Oggi, a poco meno di dieci anni di distanza da quella innovazione, il brand torna con una nuova versione di quell’orologio rivoluzionario, la cui più evidente differenza rispetto alla precedente sta nel diametro della cassa, che scende da 45 a 42 mm.
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Del Big Bang MECA-10 scrivemmo già al momento della sua presentazione e questo articolo è un ottimo punto di partenza per ricordare le caratteristiche principali dell’orologio. La filosofia che ha portato alla loro realizzazione è rimasta sostanzialmente invariata: rendere il movimento meccanico il più visibile e vivo possibile, eliminando di fatto il quadrante per come siamo abituati a concepirlo. Già il nome, MECA, richiama l’idea alla base dell’estetica del segnatempo, ossia quella del gioco del Meccano; qui, le parti che compongono la costruzione sono ben visibili e contribuiscono alla bellezza dell’architettura, estetizzando qualcosa che normalmente è nascosto alla vista.
Non si trattò di un lavoro facile nel 2016, non lo è stato nemmeno ora. È vero che la sfida meccanica fu vinta già nove anni fa, ma con la nuova referenza si è posto un altro problema agli orologiai di Hublot: la necessità di preservare tutto ciò che rendeva il MECA-10 così originale, riducendone al contempo le dimensioni per adattarlo alla cassa del Big Bang da 42 mm. Il tutto senza comprometterne le prestazioni cronometriche e l’affidabilità.
L’INGEGNERIA DEL BIG BANG MECA-10
Nella nuova versione del Big Bang MECA-10, Hublot è riuscita a mantenere la costruzione distintiva del movimento scheletrato a carica manuale modificandone comunque la struttura rispetto alla referenza del 2016. Questo si traduce visivamente in una estetica diversa, che però non tradisce la missione di base, ossia quella di rendere tutto aperto e visibile. Confrontando la referenza nuova e quella vecchia, per esempio, si nota che il disco della riserva di carica è passato da ore 6 a ore 3 e l’indicazione dell’autonomia residua non si ha più tramite una finestra ma tramite una lancetta.
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Il contatore dei piccoli secondi rimane a ore 9, posizionato poco sopra al bilanciere, interamente visibile. In questo modo viene messo in evidenza l’esclusivo meccanismo di regolazione fine brevettato da Hublot, che agisce sull’organo regolatore dotato di una ruota di scappamento in silicio, quindi paramagnetica e senza bisogno di lubrificazione. Una garanzia di affidabilità e precisione.
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Il nuovo calibro di manifattura HUB1205 con doppio bariletto prende il posto del precedente HUB1201 per via della sua architettura aggiornata che, però, mantiene la caratteristica che ha reso rivoluzionario il primo MECA-10, ossia il sistema che rende possibile la visualizzazione della riserva di carica. Anche qui, infatti, l’indicazione è azionata da un sistema a cremagliera che si vede raramente negli orologi meccanici. Consiste in un ingranaggio lineare che ingrana con un ingranaggio circolare, muovendosi in linea retta sull’asse 9-3. Uno sguardo attento a questo sistema rivela un meccanismo più complesso di quanto sembri, composto da due dischi sovrapposti che ruotano in direzioni opposte, collegati da una molla a spirale che si avvolge al centro come fosse la molla del bariletto.
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Si tratta di un sistema di carica ingegnoso, che garantisce la sincronizzazione tra l’indicazione della riserva di carica e il livello di carica ottimale delle molle dei bariletti. Senza arrivare agli strepitosi 14 giorni dell’MP-11, la riserva di carica effettiva del MECA-10 supera i dieci giorni, ma Hublot ha scelto di limitarla a 240 ore poiché questo è l’intervallo ottimale di prestazioni cronometriche entro il quale garantire la massima precisione.
HUBLOT E LA SCIENZA DEI MATERIALI
Esteticamente il calibro a carica manuale HUB1205 è composto da tre ponti lineari fissati alla platina principale. I ponti sono decorati con superfici satinate e smussi lucidati a mano, segno che pur di fronte a un movimento avanguardistico e insolito, gli artigiani di Hublot non hanno derogato alla vocazione dell’alta orologeria. Lo hanno fatto anche rifinendo il calibro con un trattamento galvanico, che gli dà un colore differente a seconda del materiale della cassa cui esso è abbinato. Per ognuna delle tre diverse versioni della cassa – King Gold, titanio e Frosted Carbon -, il movimento è colorato rispettivamente con tonalità oro 5N, grigio metallizzato e nero.
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Rispetto al predecessore, come scritto sopra, la cassa ha ora delle proporzioni più ergonomiche – 42 per 13,9 mm – ma mantiene la silhouette familiare della collezione Big Bang. Le versioni in King Gold e titanio hanno la classica finitura riservata agli orologi della collezione, con superfici satinate e bordi lucidi, mentre il Frosted Carbon è il primo esemplare di questo tipo di Big Bang a entrare a far parte della collezione principale. Come ben sa chi conosce l’impiego dei materiali in orologeria, il Frosted Carbon non ha una finitura regolare, come si ha invece utilizzando fogli di fibra di carbonio stratificati. In questo modo, ogni esemplare dell’orologio è come se fosse un pezzo unico.
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Per quanto riguarda i cinturini, le referenze in King Gold e titanio hanno il classico nero in caucciù strutturato, con fibbia pieghevole nel materiale della cassa. L’orologio in Frosted Carbon, invece, amplia la sua vocazione alla leggerezza al cinturino, che è in tessuto Velcro con chiusura sporiva in ceramica. I prezzi vanno dai 44.500 euro del King Gold ai 23.900 euro del titanio, fino ai 28.500 della referenza in Frosted Carbon.
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Anche in questa nuova versione, il MECA-10 conferma la visione di Hublot di voler reinventare la creatività orologiera attraverso una interpretazione moderna del movimento meccanico. Privo di un quadrante convenzionale, il MECA-10 è a tutti gli effetti una creazione intrigante che cambia in un certo senso modo in cui percepiamo la meccanica degli orologi e il fluire stesso del tempo. Come una costruzione realizzata strato dopo strato, questo segnatempo offre qualcosa da scoprire da ogni angolazione lo si guardi. Che sia arte della meccanica o arte della fusione, Hublot ci ha azzeccato anche questa volta.
By Davide Passoni