Girard-Perregaux Con Il Free Bridge Sulle Strade Della WinteRace 2021
12 Marzo 2021Auto e orologi, che binomio fantastico. Che si tratti di Formula 1, auto storiche, gare di regolarità, i due mondi si sono da sempre attratti a vicenda, accomunati da valori solidi e condivisi. La conferma della forza di questo rapporto viene da Girard-Perregaux, che a febbraio ha annunciato la partnership esclusiva con Aston Martin e lo scorso weekend ha confermato la propria partecipazione come Platinum Sponsor della WinteRace, classica gara di regolarità per auto storiche, la cui ottava edizione si è corsa dal 4 al 6 marzo sulle strade delle Dolomiti.
L’accordo di Girard-Perregaux con Aston Martin è la conseguenza naturale della storia delle due aziende, fondate da persone lungimiranti contraddistinte da un’innata passione: Aston Martin è nata nel 1913 dall’iniziativa di Lionel Martin e Robert Bamford, Girard-Perregaux nel lontano 1791, quando Jean-François Bautte, a soli 19 anni, realizzò il suo primo orologio.
Entrambi i marchi sono anche caratterizzati dalla stessa tensione verso l’innovazione e la performance, come ha ricordato Patrick Pruniaux, CEO del marchio orologiero, sottolineando che «il 2021 è un anno importante sia per Girard-Perregaux sia per Aston Martin. Noi celebriamo lo straordinario traguardo dei 230 anni di storia nel mondo dell’orologeria, mentre Aston Martin festeggia il suo ritorno in Formula 1 come “works team” per la prima volta dopo oltre 60 anni. Abbiamo tantissimo da festeggiare, pertanto l’unione dei nostri due mondi per creare qualcosa di speciale è il modo perfetto per riconoscere e rendere omaggio a queste tappe fondamentali».
Il branding di Girard-Perregaux sarà presente sulle monoposto dell’Aston Martin Cognizant Formula One Team a partire dall’inizio della stagione 2021 in Bahrain, mentre nel corso dell’anno sarà rivelato il primo orologio che nascerà dalla collaborazione fra i due marchi.
LA WINTERACE 2021
L’edizione 2021 della WinteRace è stata all’insegna delle restrizioni anti-Covid, che non ne hanno però intaccato lo spettacolo né le prestazioni sportive. Alla Super classica ACISPORT, che si è corsa totalmente in territorio italiano lungo un tragitto di 400 km, suddiviso in due tappe di 200 km l’una, hanno partecipato 50 vetture realizzate entro il 1976. Tra esse, sette sono state costruite prima della Seconda Guerra Mondiale, dal 1929 al 1939; a queste vetture ha fatto da contraltare la modernità del prototipo di ricerca “hyper suv” elettrica Vision 2030, progettato e guidato in gara da Fabrizio Giugiaro, in coppia con il tenore Vittorio Grigolo.
Venti Porsche moderne hanno invece preso parte alla quinta Porsche WinteRace, dedicata a un massimo di trenta vetture della casa di Stoccarda, selezionate dall’organizzazione e costruite dal 1977 fino ai giorni nostri, con una loro classifica e premi dedicati.
Il percorso, con partenza e arrivo a Cortina d’Ampezzo, si è snodato nel primo giorno di gara – venerdì 5 marzo – tra la valle di Livinallongo e l’Alta Badia, valicando i passi Pordoi, Sella e Gardena. Da San Vigilio di Marebbe attraverso il passo Furcia e Dobbiaco, gli equipaggi sono poi arrivati a Cortina. Sabato 6, i 50 equipaggi si sono sfidati tra Falcade, San Martino di Castrozza, Fiera di Primiero, Agordo e Alleghe, per tornare infine a Cortina attraverso il passo Giau.
I VINCITORI
Al termine della due giorni di gara, hanno vinto la Super classica ACISPORT Gianmario Fontanella con la moglie Annamaria Covelli, della scuderia Classic Team ASD, alla guida della loro Lancia Aprilia del 1939. Per loro è stata la terza vittoria alla WinteRace. Secondo classificato, il compagno di scuderia Sergio Sisti navigato da Anna Gualandi, su Lancia Aprilia del 1937, terzo il team Piona-Battagliola su Fiat 508 S del 1935.
L’equipaggio vincitore si è aggiudicato il premio messo in palio da Girard-Perregaux, un Laureato Chronograph con un cinturino speciale, realizzato per l’occasione.
LE AUTO CHE SI SONO SFIDATE
Tra le sette auto d’anteguerra, la più storica era l’Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1929 dell’equipaggio Gennaro-Giacomello; insieme ad essa, le due Lancia Aprilia arrivate prima e seconda, l’altra Aprilia del 1938 di Giuliano Canè, la Fiat 508 S del 1935 classificatasi terza e una Fiat 508 C del 1937.
Non sono passate inosservate la Ferrari 330 GTC cc 3967 del 1967 del collezionista Pierluigi Boglioli, per la prima volta alla WinteRace, né la Trabant 601 S cc 600 del 1964, guidata dalla proprietaria Daniela Pongiluppi in coppia con Mario Orsolin.
Star dell’edizione è stata però la Triumph TR3 cc 2000 del 1958, guidata da Marcello Mastroianni nel film “La Dolce Vita” e, in gara, dal proprietario Filippo Berselli, già concorrente di altre edizioni della corsa. Dal cinema arrivava anche la Fiat 130 Coupè cc 3200 del 1975, guidata da Simone Bertolero, organizzatore del Concorso d’Eleganza “Poltu Quatu Classic” in Costa Smeralda il prossimo luglio e partner della WinteRace 2021.
IL FREE BRIDGE DI GIRARD-PERREGAUX: BELLO DENTRO
La partecipazione di Girard-Perregaux alla WinteRace è ormai classica e consolidata e quest’anno è stata resa ancora più solida dalla recente partnership con Aston Martin. Il marchio di La-Chaux-de-Fonds ha sempre colto l’occasione della gara e della presenza di un pubblico e di partecipanti di alto livello, per presentare la sua novità più intrigante, spesso il top di gamma. Quest’anno è toccato alla collezione Free Bridge.
Nella Free Bridge, svelata ad agosto 2020 in occasione dei Geneva Watch Days, gli orologiai di Girard-Perregaux rivisitano i celebri ponti dell’azienda, presentati per la prima volta negli anni Sessanta del XIX secolo e oggi rielaborati in chiave contemporanea e futura. L’orologio è infatti dotato del caratteristico ponte a forma di freccia, il Neo Bridge, posizionato alla base della platina principale.
Inoltre, il Free Bridge ha un ponte delle ore, satinato e smussato a mano, che attira lo sguardo verso il bariletto e il bilanciere oscillante. Grazie alle linee rette che lo caratterizzano, questo ponte crea un contrato dinamico con le linee ad arco della cassa da 44 mm in acciaio.
Oltre che nell’estetica coraggiosa e inconfondibile, il Free Bridge di Girard-Perregaux trova il suo altro punto di forza nelle soluzioni tecniche impiegate per realizzare il movimento. L’orologio è animato dal calibro di manifattura GP01800-1170 a carica automatica, una evoluzione del robusto GP01800 arricchito da uno scappamento e da un grande bilanciere a inerzia variabile entrambi in silicio, materiale non soggetto a corrosione né influenzato da variazioni di temperatura, leggero e poco sensibile ai campi magnetici. Caratteristiche che danno all’orologio una regolarità di marcia costante, con ridotto consumo di energia e ridotta usura dei componenti, grazie proprio al basso coefficiente di attrito del silicio stesso.
E BELLO ANCHE FUORI
Tutta questa tecnologia servirebbe a poco se non ci fosse anche l’estetica da soddisfare. E il Free Bridge la soddisfa, eccome. A differenza del tradizionale vetro zaffiro, l’orologio è dotato di un box in vetro zaffiro di nuova concezione, con una caratteristica forma bombata che valorizza l’apertura del movimento, tra ore 6 e ore 12, illuminando i componenti a vista del calibro invertito.
Che cosa significa? Che con questa soluzione sono visibili sul lato quadrante diversi componenti spesso nascosti, tra i quali il bilanciere, lo scappamento e il bariletto, posizionato nella parte superiore del quadrante. Il movimento è decorato con motivi a Côtes de Genève, smussatura, sabbiatura e con una decorazione a chiocciola. Le lancette in stile Dauphine sono scheletrate e gli indici sospesi accentuano la tridimensionalità e la profondità del quadrante.
CAMPIONI LAUREATI
Quest’anno, lo abbiamo visto, ha trionfato l’equipaggio Fontanella-Covelli a bordo della sua Lancia Aprilia. Come da tradizione Girard-Perregaux ha riservato ai vincitori uno speciale Laureato Chronograph. Da sempre simbolo della manifattura di La-Chaux-de-Fonds, il Laureato in versione cronografo è la quintessenza della sportività del marchio. L’orologio regalato ai vincitori non fa eccezione.
Proposto nella versione con cassa da 42 mm, l’orologio si distingue per i contatori cronografici di un bel colore carta da zucchero, in tinta con le lancette e le estremità azzurre degli indici. La cromia dei contatori è richiamata dal cinturino in pelle con impunture arancioni a contrasto, fatto realizzare appositamente per l’occasione. Il movimento è il classico calibro automatico di manifattura GP03300 con 46 ore di riserva di carica.
Appuntamento ora, con la WinteRace, al 2022 sempre con tanto entusiasmo e con poche ma solide certezze: lo spettacolo, il supporto di Girard-Perregaux, l’eleganza e la voglia di puntare sempre al massimo, qualunque siano le circostanze.
By Davide Passoni