Furlan Marri Mr. Grey: 50 sfumature di successo
11 Novembre 2021Chi pensa che il mondo dell’orologeria sia sempre uguale a se stesso e non sia capace di vere sorprese, oggi ha un buon motivo per ricredersi. Un motivo che deriva da un marchio, Furlan Marri, da un orologio, Mr. Grey, e da una storia che è un successo incredibile, forse andato ben oltre le aspettative di chi ha creduto nel progetto, i due fondatori di questo giovane brand, Andrea Furlan e Hamad Al Marri.
Un successo che ha fatto entrare i due signori nel salotto buono dell’orologeria passando dalla porta principale, nientemeno che il Grand Prix d’Horlogerie de Genève 2021. Al GPHG il loro cronografo Mr. Grey, Ref. 1041-A, è stato prima nominato per il premio di “Horological Revelation” e poi lo ha vinto. Ma chi sono gli artefici di questo boom?
FURLAN MARRI: TRA SVIZZERA E ARABIA SAUDITA
Andrea Furlan è un designer industriale svizzero, da sempre appassionato di orologeria e con un solido background alle spalle. Dopo aver lavorato diversi anni per marchi prestigiosi, con stage in Chopard, Hublot, HD3 Complication – per citarne alcuni -, ha collaborato con Dominique Renaud, fondatore di Renaud & Papi. Si è poi trasferito in Asia e in California, dove è diventato consulente di design di orologi per vari importanti gruppi.
I suoi viaggi, specialmente in Asia e Singapore, lo hanno portato a incontrare i partner con cui collabora oggi e che lo supportano nella creazione del progetto, dal novembre 2019. Aveva infatti capito di avere a disposizione tutto il necessario per realizzare orologi di alta qualità a un prezzo super conveniente.
Hamad Al Marri è invece un collezionista di orologi e artista mediorientale che ha studiato gestione aziendale in Australia. Fin da piccolo ha frequentato le case d’aste e ha nutrito una passione per gli orologiai indipendenti e gli orologi di pregio, che porta nelle collezioni e nella visione del marchio Furlan Marri.
Al Marri si trova spesso non solo nel circuito delle aste di Phillips e Christie’s, ma anche nella Vallée de Joux, a zonzo tra le manifatture di alta orologeria e negli atelier degli indipendenti. Durante i suoi viaggi, Furlan ha iniziato a condividere la propria visione dell’orologeria con l’amico Al Marri, con il quale si conoscono da sette anni; una volta incontratisi, hanno fatto il resto lo spirito imprenditoriale di entrambi, l’amore per i segnatempo ben fatti e… il Covid.
L’ISPIRAZIONE DI PATEK PHILIPPE
Quando la pandemia ha colpito duro, Furlan e Al Marri, come altri milioni di persone, si sono trovati bloccati rispettivamente in Svizzera e a Riyadh. Ed è stato in quel periodo che hanno iniziato a discutere l’idea di un marchio di cui entrambi sentivano un forte bisogno. Sia il designer, sia il collezionista erano innamorati di alcuni miti dell’orologeria; entrambi amavano il design degli orologi degli anni ’30 e ’40, in particolare quello del Patek Philippe ref. 1463 “Tasti tondi”, che presentava la celebre cassa impermeabile creata da François Borgel.
I due erano affascinati dall’idea di creare un omaggio a questo orologio, ma modernizzandolo e dandogli un tocco personale nel design. Lo aveva già fatto alcuni anni fa Roger Dubuis, che aveva usato sia la referenza 130 sia la 1463 come ispirazione per i suoi cronografi Hommage. Orologi molto costosi, mentre Furlan e Al Marri, volevano creare pezzi accessibili. Da queste premesse e su questi codici estetici sono nate le collezioni di Furlan Marri: tra di esse, oggi, ci concentriamo proprio sul vincitore al GPHG 2021, il Mr. Grey, Ref. 1041-A.
PIACERE, MR. GREY
Un nome che evoca romanzi e film scandalosi, ma che nel nostro caso ricorda soltanto il bellissimo colore grigio che distingue un orologio la cui costruzione ruota attorno a tre pilastri principali: la cassa in acciaio da 38 mm per 11,3 di spessore, il quadrante, il movimento. Proprio la cassa prende ispirazione da quella della ref. 1463, con il fondello decagonale avvitato che si ritrova nel Mr. Grey di Furlan Marri. L’impermeabilità a 50 metri, in questo caso, non è garantita dalle guarnizioni in sughero per la corona, ma da materiali più moderni, al passo con i tempi.
Poi il quadrante, per la cui creazione i caratteri tipografici sono stati il punto di partenza. La scelta è caduta su due font, uno chiamato Decimal, disegnato dall’americana Hoefler & Co – famosa per aver creato il manifesto della campagna di Joe Biden e Kamala Harris e per aver fornito caratteri a diverse case orologiere – e un altro chiamato Henderson, disegnato dagli argentini di Sudtipos, per il logo e le scritte. I caratteri definiscono la scala tachimetrica sul rehaut grigio chiaro e nei contatori del crono, mentre la parte interna è di un grigio più scuro e i contatori sono argenté.
I dettagli rifiniti non si fermano certo qui. Gli indici sono applicati e le lancette centrali, a foglia, sono curvate per seguire il cristallo bombato, che ha un trattamento antiriflesso e anti-ditate. Bello e vintage il vezzo dell’incisione sulla cassa tra le anse, a ore 6, ORIG FURLAN MARRI DESIGN CASE NUMBER e il numero di referenza della cassa stessa. I pulsanti del cronografo sono lavorati con un elegante motivo a raggiera.
UN CUORE IBRIDO
E il movimento? È quello che, in un certo senso, fa la differenza. Si tratta infatti di un movimento ibrido, il cosiddetto mecaquartz, nello specifico il calibro Seiko VK64. I cronografi mecaquartz uniscono un calibro elettronico al quarzo per la misurazione del tempo e un modulo cronografico meccanico. Hanno la precisione e la stabilità del quarzo, la maneggevolezza di un cronografo meccanico e dimensioni generalmente compatte. Sono un’ottima soluzione in termini di prestazioni e se, da un lato, fanno sì che gli orologi che li montano abbiano prezzi più contenuti rispetto a quelli di un cronografo interamente meccanico, il loro svantaggio è la dipendenza da una batteria.
I primi mecaquartz furono ideati dopo la crisi del quarzo alla fine degli anni ’80 da marchi elvetici e giapponesi, quasi in contemporanea. In Svizzera, il primo mecaquartz è stato inventato da LeCoultre e Piguet, in Giappone da Seiko. Questo tipo di movimento ha equipaggiato anche orologi di un certo pregio, come il Pilot IW3741 di IWC o come il Master Control Chronograph di Jaeger-LeCoultre negli anni ’90. Furlan e Al Marri, comunque, non nascondono di avere dei piani per delle versioni meccaniche dei loro orologi.
UN RICCO CORREDO
I due fondatori del marchio non si sono risparmiati nemmeno nel packaging. L’orologio è infatti consegnato in un bel cofanetto di pelle foderato in velluto, certificato di origine e un documento di “archivio per la posterità”. Inoltre, sono due i cinturini di pelle in dotazione: uno scamosciato grigio in tinta con il quadrante e uno nero di vitello.
Oltre al Mr. Grey, Furlan Marri ha creato altre quattro referenze sulla falsariga del campione del GPHG e dell’ispirazione anni ’40: Tasti Tondi, Laccato Nero, Havana Salmon e Farro. Il primo, già dal nome tradisce il suo voler rendere omaggio a una delle più celebri referenze di Patek Philippe, la 1463; il secondo si distingue per il proprio per la delicata laccatura del quadrante; allo stesso modo, il colore del quadrante del terzo orologio, molto caldo e molto vintage, ne definisce il nome; l’ultimo ha cassa e lancette placcate in oro rosa, che lo rendono ancor più elegante.
LA PARTENZA DA KICKSTARTER
Culla del progetto è stata la piattaforma di crowdfunding Kickstarter, che pullula di idee dedicate all’orologeria. Poche, però, riescono davvero a emergere e il fatto che tra queste ci sia Furlan Marri è significativo della bontà del progetto
Il posizionamento su Kickstarter è stato piuttosto elementare: le prime 300 persone ad acquistare l’orologio supportando il progetto lo hanno avuto per 330 dollari, le successive a 350. Il prezzo di vendita – esclusivamente online – è stato poi fissato, in euro, a 434 iva esclusa. I preordini Kickstarter sono iniziati il 10 marzo 2021 e gli orologi sono stati consegnati entro agosto. Si sono polverizzati in un attimo: non solo il Mr. Grey, ma anche tutte i pezzi delle altre quattro collezioni di Furlan Marri sono sold out e, dicono dal brand, non saranno più prodotti.
A conferma di quanto il progetto Furlan Marri e, nello specifico, il Mr. Grey siano già un caso di successo, non c’è solo il premio al GPHG – un po’ come se un piccolo regista indipendente, con il suo film girato e montato con l’iPhone 12, avesse vinto un Oscar. Se si cerca infatti sulla piattaforma di Chrono 24, gli orologi del marchio si trovano ben oltre i 2.000 euro, con un prezzo medio per il Mr. Grey intorno ai 1.500, oltre 5 volte il suo prezzo di partenza su Kickstarter. Qualcuno pensa ancora che in orologeria non ci sia spazio per le sorprese?
By Davide Passoni