F.P. Journe Quantième Perpétuel: Sfida alla perfezione
17 Dicembre 2021C’è una differenza di significato importante tra le parole eterno e perpetuo. La prima, che deriva dal latino aevum – tempo -, indica qualcosa che è sempre stato, è e sarà per sempre. La seconda, dal latino per+petere– procedere senza sosta in una direzione -, indica qualcosa che ha avuto un inizio e si ripete continuamente. Come i giorni dell’uomo, quelli che si contano con un calendario perpetuo al polso. Magari con il nuovo Quantième Perpétuel di F.P. Journe.
Entrato nel catalogo del marchio come decima creazione della collezione Octa, il Quantième Perpétuel ha sostituito l’Octa Calendrier con calendario annuale. Una scelta industriale dettata dalla limitata capacità produttiva della manifattura, che preserva così la qualità dei propri orologi.
DUE PAROLE SUL CALENDARIO PERPETUO
Quella del calendario perpetuo è una complicazione molto amata sia dagli appassionati sia, soprattutto, dagli orologiai come François-Paul Journe, che con essa hanno la possibilità di dimostrare tutta la propria genialità. Ma è anche una complicazione che viene da lontano, dal XVIII secolo, quando gli orologi astronomici lasciarono gradualmente il posto a quelli che riportavano la data e spesso anche le fasi lunari, retaggio della loro vocazione astronomica.
Si trattava di orologi il cui calendario necessitava della regolazione manuale nei mesi con meno di 31 giorni. La sfida per gli artigiani dell’epoca fu prima quella di ideare un meccanismo che ovviasse a questo problema selezionando automaticamente la data corretta, poi quella di fare lo stesso con il 29 febbraio. Creare cioè un sistema che riconoscesse gli anni bisestili, segnando correttamente il 29 febbraio e passando poi al 1° marzo. La base del calendario perpetuo.
La complicazione consente infatti di visualizzare la data esatta tenendo automaticamente conto della lunghezza variabile dei mesi e del ciclo degli anni bisestili. Visualizza anche il giorno, il mese e a volte le fasi lunari. Come ricordano dalla manifattura F.P. Journe, questo tipo di funzionalità necessità che l’orologio abbia quella che loro chiamano “memoria meccanica” pari a 1461 giorni, ossia i quattro anni del ciclo bisestile.
Questa “memoria” si avvale di una piccola ruota planetaria dentata collegata al meccanismo del mese, la quale effettua una rotazione completa in quattro anni e durante il quarto anno, il meccanismo visualizza il 29 febbraio prima di passare al 1° marzo. Come la Luna si muove intorno alla Terra, la ruota planetaria ruota sul proprio asse poggiando a sua volta su una ruota girevole.
E non è del tutto sufficiente. Poiché il calendario gregoriano, su cui è basata convenzionalmente la misurazione del nostro tempo, prevede che un anno centenario su quattro non sia bisestile (per mantenere il corretto conteggio dei giorni), gli attuali calendari perpetui necessiteranno di un aggiustamento manuale per passare dal 28 febbraio al 1° marzo 2100, saltando il 29. Poco male, è un problema dei posteri.
QUANTIÈME PERPÉTUEL: LA RISPOSTA DI F.P. JOURNE
F.P. Journe non poteva resistere al fascino di una simile complicazione, vissuta non come una sfida ma come un’opportunità per mettere alla prova e migliorare ulteriormente la propria arte orologiera. Opportunità colta in pieno, a giudicare dal livello di accuratezza che ha raggiunto il Quantième Perpétuel. Lo dimostrano le immagini del nostro shooting, reso possibile grazie alla collaborazione di GMT “Great Masters of Time”; partner di F.P. Journe dal 2007, nel 2014 è stato il primo rivenditore in Europa ad aprire un Espace F.P. Journe, dove collezionisti e appassionati possono vedere e toccare con mano l’intera collezione di orologi.
Rispetto ad altri calendari perpetui, seppur raffinati, F.P. Journe ha aggiunto al suo Quantième Perpétuel due caratteristiche che sono per lui due comandamenti: chiarezza e leggibilità. Merito di un quadrante che rende subito visibili tutte le informazioni di cui ha bisogno chi indossa l’orologio.
LA LEGGIBILITÀ DEL QUADRANTE
Il quadrante dell’F.P. Journe Quantième Perpétuel è razionale e ordinato, con ampie aperture per visualizzare i dati del calendario perpetuo: una finestra per il giorno della settimana, una per il mese, due per le decine e le unità della grande data, caratteristica comune agli altri orologi di F.P. Journe con datario.
La data è a salto istantaneo, una funzione per la quale è necessaria parecchia energia, che viene di conseguenza sottratta a quella del movimento. Per ovviare a questo problema, F.P. Journe ha ideato un sistema nel calibro che accumula energia per rilasciarla istantaneamente al variare della data, che sia quella del giorno o del mese, e rallentare poi progressivamente.
Oltre che dalle aperture per data istantanea, mese e giorno della settimana, il calendario perpetuo è completato dall’indicazione dei quattro anni al centro del quadrante, sotto alle lancette di ore e minuti; l’anno bisestile è indicato da una L rossa (“leap”, in inglese), gli altri tre dalle cifre 1, 2, 3 in color argento. A ore 9 si trova la lancetta retrograda della riserva di carica.
Il blu del quadrante in argento è stupefacente, esaltato dalla lavorazione a guilloché della parte centrale che contrasta con l’anello delle ore liscio e il contatore della riserva di carica lavorato a cerchi concentrici. La minuteria chemin de fer bianca richiama lo sfondo delle finestre del datario, mentre le finestre e gli indici numerici applicati in oro bianco si intonano alle lancette, in acciaio rodiato.
UN GIOCO DA RAGAZZI
Abbiamo detto dei due comandamenti di F.P. Journe presenti sul quadrante del Quantième Perpétuel. Ne aggiungiamo un terzo, che caratterizza l’intero orologio: la facilità di utilizzo. A differenza di molti calendari perpetui che sono difficili da regolare, nel Quantième Perpétuel di F.P. Journe quasi tutte le correzioni possono essere effettuate utilizzando la corona a tre posizioni.
Per impostare il giorno e la data o solo la data, si fa scattare la corona in posizione 1 ruotandola in un senso o nell’altro a seconda del settaggio che si desidera. Un ulteriore scatto in posizione 2 consente la regolazione dell’ora. In posizione 0 è possibile la ricarica manuale del Quantième Perpétuel. Solo per l’impostazione rapida dei mesi è necessaria una leva celata sotto l’ansa a ore 1.
LA CASSA E IL MOVIMENTO
La cassa, da 40 o 42 mm a seconda delle preferenze di chi la indossa, è in platino e alterna finiture satinate sul lato e lucide su anse e lunetta. Lo spessore di soli 10,85 mm e le anse corte rendono il segnatempo piacevolmente indossabile anche da polsi non particolarmente grandi. E nella cassa è alloggiata la star di questo orologio, il movimento automatico sviluppato sulla base del calibro 1300.3, in oro rosa 18K, come quello di tutti i cronometri di precisione del marchio.
Visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro, il movimento batte a 21.600 alternanze/ora ed è spesso solo 5,90 mm. Più che per le incredibili soluzioni tecniche che animano il calendario perpetuo, il calibro del Quantième Perpétuel di F.P. Journe cattura l’occhio di chi lo guarda per le sue finiture, eccellenti quanto la meccanica. Il rotore decentrato in oro 22K 5N (materiale dal peso specifico notevole, che aiuta una ricarica più veloce del movimento) è decorato con un motivo guilloché circolare mentre i ponti, in oro rosso 18K, hanno una finitura circolare Côtes de Genève.
Anche le più piccole parti del calibro sono state oggetto di finiture attente da parte di F.P. Journe: le teste delle viti sono lucidate e hanno le scanalature smussate, così come sono lucidate a mano e smussate le componenti in acciaio. La ricarica automatica avviene attraverso il movimento unidirezionale del rotore, reso possibile da un sistema di cuscinetti a sfera autobloccanti.
NON SOLO BLU
Il Quantième Perpétuel blu appartiene alla Boutique Collection e, oltre alla referenza protagonista del nostro shooting, è disponibile anche con bracciale in platino a cinque file oppure con cassa in oro e cinturino in alligatore o bracciale in oro a cinque file. Della Classique Collection fa invece parte la versione con quadrante argenté.
Insomma, una volta ben compresa la differenza tra eterno e perpetuo, indossare il Quantième Perpétuel di F.P. Journe è un bel modo per godersi il passare del tempo. Certo, ci sarebbe anche l’aggettivo perenne ma di questo, come si può intuire dal suono della parola, ragioneremo se e quando parleremo di un calendario annuale. (Prezzo €. 82.000)
By Davide Passoni