Divine e la forza dei dettagli: la lezione di F.P. Journe
2 Settembre 2024Mette sempre un po’ di soggezione scrivere degli orologi di François-Paul Journe. Innanzitutto perché scrivere di un capolavoro di meccanica come il Divine è un po’ come scrivere della Monna Lisa o del David di Michelangelo senza rischiare di essere banali. Difficile. Inoltre, spesso non esistono parole all’altezza del compito di raccontare l’ingegneria emozionale e il piacere estetico che il Maestro sa infondere in tutte le sue creazioni, Divine in primis. Riproviamoci.
Scriviamo riproviamoci perché, se ben ricordate, dell’orologio scrivemmo poco meno di due anni fa in questo articolo, nel quale descrivemmo la genesi, l’estetica, la meccanica del Divine. Ebbene, buona parte di quello che potete leggere lì si addice alla perfezione anche alle referenze di cui parliamo in questa pagina. La storia della collezione, le dimensioni della cassa, le finiture, le caratteristiche del calibro rimangono sostanzialmente invariate. E proprio a quelle righe vi rimandiamo, per rinfrescarvi la memoria su quello che oggi è il Divine nelle collezioni di François-Paul Journe.
Ciò che distingue le referenze di cui scriviamo oggi è sostanzialmente il quadrante, la cui estetica sembra invariata ma che, a uno sguardo più attento, risulta del tutto diverso e, in un certo senso, ancora più classico. In sostanza, cambiando solo alcuni dettagli, pare di trovarsi di fronte a un Divine completamente diverso da quello che abbiamo già conosciuto.
FRANÇOIS-PAUL JOURNE DIVINE: I DETTAGLI DEL QUADRANTE
I dettagli, quindi. Perché la struttura del quadrante, per quanto riguarda le indicazioni, rimane sostanzialmente invariata: gran data a ore 11, indicatore della riserva di carica a ore 10, finestra delle fasi lunari a ore 7:30 e finestra dei piccoli secondi a ore 4:30. Quest’ultima ospita sempre il disco parziale del contatore, la cui lettura non interferisce con quella di ore e minuti, mentre sul disco delle fasi lunari il satellite naturale della Terra e il cielo stellato blu sfumato sono ancora una volta rifiniti in maniera realistica.
Ciò che cambia è il resto. La parte centrale del quadrante abbandona la finitura grené per ospitare una decorazione guilloché con motivo clous de Paris, molto classica ma che, in termini di equilibrio generale, poneva a François-Paul Journe un problema. Quello di far risaltare le indicazioni evitando che la decorazione potesse sporcare l’estetica delle finestre. La soluzione scelta è la più razionale e quella che ha garantito il risultato migliore: incorniciarle.
Le cornici sono uno dei dettagli che distinguono questi Divine dai precedenti. Sono in oro 18K 5N nella versione con cassa in oro 18K 6N e in oro bianco 18K nella versione con cassa in platino. Circondano la gran data, le fasi lunari e i piccoli secondi, dando all’insieme un interessante equilibrio estetico, molto classico. Per l’indicatore della riserva di carica, invece, François-Paul Journe ha scelto una soluzione diversa.
Mentre nei precedenti Divine “galleggiava” nel quadrante, favorito anche dalla lavorazione grené di quest’ultimo, con il clous de Paris ciò non sarebbe stato possibile. Ecco dunque che qui l’indicatore è posto in una svasatura a forma di campana, che al posto del guillochage ha una finitura concentrica. Naturalmente, per ragioni estetiche sono state soppresse le indicazioni 0-120 delle ore di riserva di carica. In tutto questo, è scomparsa la cornice trilobata in acciaio che si trovava tra la parte centrale del quadrante e il giro della minuteria e il logo F.P. Journe Invenit et Fecit è stato spostato da ore 2 a ore 3, in posizione più classica.
L’altro importante aggiornamento riguarda gli indici e le lancette. Queste ultime mantengono la classica forma a lacrima, tipica di François-Paul Journe, ma non sono più azzurrate. Sono in acciaio in entrambe le referenze: con doratura 5N nella referenza con cassa in oro 18K 6N e in acciaio rodiato nella referenza con cassa in platino. Più interessante il lavoro fatto sugli indici, perché va anch’esso nella direzione di una maggiore classicità di questo Divine.
Mentre nelle referenze precedenti i numeri arabi erano dipinti su una apposita sezione circolare posta tra la parte centrale e la minuteria chemin-de-fer esterna, qui gli indici sono applicati e in metallo prezioso. Sono abbinati alle cornici delle finestrelle: oro 18K 5N nella versione con cassa in oro 18K 6N e in oro bianco 18K nella versione con cassa in platino. Anche in questi orologi, i numeri hanno dimensioni diverse a seconda della loro posizione: una soluzione classica per gli orologi del marchio, poiché François-Paul Journe non vuole assolutamente tagliare gli indici. Le finestrelle e i numeri applicati sono realizzati nell’apposito laboratorio di Les Cadraniers de Genève (di proprietà di F.P.Journe) e i numeri 9 e 3 sono particolarmente impegnativi da realizzare date le loro piccole dimensioni.
IL CALIBRO 1300.3
Come specificato all’inizio, anche queste referenze del Divine di François-Paul Journe sono animati dal calibro automatico 1300.3, un movimento che ha necessitato di tre anni di ricerca e sviluppo, soprattutto per trovare una soluzione che garantisse una riserva di carica affidabile e duratura di 120 ore. Gli orologi con lunghe riserve di carica hanno sempre avuto l’ostacolo costituito dai bilancieri di piccole dimensioni, suscettibili di urti e disturbi. La struttura compatta di questo calibro consente di montare un bilanciere di grandi dimensioni (10,1 mm), che conferisce maggiore inerzia e stabilità. Il bilanciere del cronometro a spirale libera è regolato da quattro pesi rotanti e oscilla costantemente a 21.600 alternanze/ora.
La molla lunga un metro fornisce una coppia media di 850 grammi, limitando la perdita di ampiezza del bilanciere al 25% nell’arco di cinque giorni. Al di là di questo periodo, l’orologio continuerà a funzionare per un altro giorno o due, ma la perdita di ampiezza non garantirà più la precisione cronometrica. Nonostante ciò, una prestazione di tutto rispetto che, in queste referenze del Divine, si abbina un’estetica classica, bilanciata, raffinata, alla quale concorrono un bracciale a cinque file dello stesso materiale della cassa o, in alternativa, un cinturino in alligatore.
Le due referenze in oggetto costano 46.600 CHF tasse escluse per la cassa in oro e 49.600 CHF tasse escluse per la cassa in platino e, in Italia, si possono provare a Milano, da GMT “Great Masters of Time” in via della Spiga 25. Partner di François-Paul Journe dal 2007, nel 2014 GMT “Great Masters of Time” è stato il primo rivenditore in Europa ad aprire un Espace F.P. Journe, un vero salotto nel quale collezionisti e appassionati possono vedere e toccare con mano le collezioni di orologi del Maestro. Il Divine non fa eccezione, anzi: è uno di quei pezzi che si possono apprezzare e gustare fino in fondo solo provandoli al polso. In questo senso, l’esperienza in boutique non ha prezzo.
By Davide Passoni