F.P. Journe: Chronomètre Optimum
8 Novembre 2018“La mia filosofia orologiera è quella di produrre orologi che funzioneranno ancora tra 200 anni. Quelli che sono stati costruiti 200 anni fa funzionano ancora oggi, se è stata fatta una manutenzione regolarmente. È per questo motivo che uso solo materiali solidi, che hanno dimostrato il loro valore, piuttosto che materiali moderni che probabilmente non potranno essere riparati tra pochi decenni”.
Queste frasi di François-Paul Journe riassumono la visione di colui che è considerato tra i più grandi maestri orologiai della scena contemporanea e forse l’erede di Breguet, padre dell’orologeria svizzera. In generale, in questo settore, la ricerca del massimo livello di cronometria, o precisione, è il principale motore della ricerca e sviluppo di tutti i marchi di Alta Orologeria, sia delle grandi case che dei piccoli player indipendenti. Ma F.P. Journe ha fatto di questa ricerca un’ossessione, e non vuole solo ottenerla con “l’orologio perfetto”, ma esige che questo segnatempo duri praticamente per sempre.
L’ultima delle sue creazioni – che in realtà è stata progettata nel 2001 prima del famoso Tourbillon Souverain che Journe ha preferito presentare prima sul mercato – il Chronomètre Optimum, si unisce al “club dei capolavori” di F.P. Journe e simboleggia l’essenza della precisione di un orologio da polso e la realizzazione della sua ricerca cronometrica. L’idea di base del Chronomètre Optimum è quella di avere il minor attrito interno possibile, una forza costante sullo scappamento per garantire l’isocronismo e uno scappamento senza lubrificazione per permettere la stabilità.
Esaminiamo ora tutti e tre questi concetti (meno attrito, isocronismo, stabilità) e come il maestro orologiaio ha affrontato queste sfide e trovato soluzioni nel Chronomètre Optimum. Parlando di attrito, per ridurlo “i due bariletti in parallelo eliminano la pressione laterale cui è sottoposta la ruota centrale ed esercitano una forza più stabile sulle ruote” spiega Journe. Isocronismo significa che il tasso di oscillazione del bilanciere deve rimanere sempre lo stesso. Purtroppo la spirale è sempre imperfetta, il che rende impossibile ottenere questo quando le ampiezze cambiano a causa della riduzione dell’energia della molla. Il meccanismo brevettato di F.P. Journe del remontoire a forza costante – realizzato per la prima volta in titanio – cede sempre la stessa forza allo scappamento per rendere la sua spinta costante e mantenere il suo equilibrio in diverse posizioni, per una maggiore efficienza. “Il rémontoire d’égalité raggiunge un’ampiezza costante per le prime 45 ore di riserva di carica”, prosegue François-Paul Journe. Infine, per ottenere la perfetta stabilità, l’orologiaio ha proposto un’altra innovazione, anch’essa brevettata, il cosiddetto scappamento bi-assiale ad alte prestazioni EBHP. Questo scappamento ad impulso diretto funziona senza lubrificazione ed è l’unico scappamento a impulso diretto ad avviarsi da solo. Uno scappamento a impulso diretto, come sottolinea Francois-Paul Journe, significa “che le ruote dello scappamento forniscono l’impulso direttamente all’asse del bilanciere.
Nel XVIII secolo ci sono stati diversi scappamenti a impulso diretto: lo scappamento a molla, lo scappamento di Robin, lo scappamento naturale di Breguet, ecc. Tutti questi scappamenti funzionano senza lubrificazione, ma non sono adatti per gli orologi da polso. Si presume che gli scappamenti moderni siano auto-avvianti e abbiano le caratteristiche di stabilità necessarie a sopportare i movimento del braccio. Per questo motivo l’EBHP ha una geometria originale che consente l’avviamento automatico e una configurazione di rubini che bloccano le ruote di scappamento con un angolo specifico, simile allo scappamento ad ancora svizzero, consentendo il “rinculo”. In questo modo si isola l’ancora di bloccaggio dal bilanciere per stabilizzarla durante il movimento del polso”. Dunque, lo scappamento bi-assiale EBHP ad alte prestazioni non solo funziona senza lubrificazione, ma ha anche una potenza di gran lunga superiore alla maggior parte degli scappamenti: 50 ore senza perdita di ampiezza.
L’estetica delle indicazioni delle ore, dei minuti e dei piccoli secondi e della riserva di carica di 70 ore è in perfetta armonia con la ruota del remontoir d’égalité visibile sul quadrante. Il movimento, realizzato in oro rosa 18 ct (come è tipico degli orologi F.P. Journe) è visibile, attraverso il fondello in zaffiro. I “secondi morti” (questi consistono nel far muovere la lancetta dei secondi a scatti di un secondo, come negli orologi al quarzo per consentire di leggere l’inizio e la fine del secondo) definiti da un cerchio dei secondi avvitato direttamente sui ponti in oro del movimento. Particolarità: questi ruotano in senso antirorario.
Il Chronomètre Optimum è disponibile in diverse versioni: con cassa in platino 40 o 42 mm (€.91.000) o in oro rosso 18 ct (€.87.300), quadrante in oro bianco o oro rosa, cinturino in pelle, bracciale in platino o oro rosso 18 ct.
Disponibile presso l’Espace F.P. Journe GMT di Milano.
By Valeria Garavaglia