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23 novembre 2024

Chronomètre FB 3SPC: l'essenza di Chronométrie Ferdinand Berthoud

Fateci caso: quante sono le manifatture di alta orologeria, non solo svizzere, il cui marchio altro non è se non il nome di uno o più dei loro fondatori? Più di quante potete immaginare. Perché, abituati alla potenza del brand, è un dettaglio cui non facciamo caso. Eppure sono tante, alcune delle quali davvero di nicchia come, per esempio, Chronométrie Ferdinand Berthoud. Una manifattura per veri connoisseur, con una produzione esclusiva e limitata, nella quale spiccano orologi come il Chronomètre FB 3SPC, oggetto di questo articolo. Pezzi di una modernità travolgente che sembrano però usciti dal passato, come se fossero disegnati dall’estro e dalla mano di Ferdinand Berthoud in persona. Già, ma chi era costui?

Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC

DA FERDINAND BERTHOUD A CHRONOMÉTRIE FERDINAND BERTHOUD

Ferdinand Berthoud nacque nel 1727 a Plancemont-sur-Couvet, non lontano da Neuchâtel, in una famiglia di orologiai. Nel 1741 divenne apprendista del fratello Jean-Henry a Couvet, ricevendo al contempo una solida formazione scientifica. Nel 1745 terminò la propria formazione e ottenne un certificato di apprendistato di orologeria. Si trasferì a Parigi per perfezionarsi e lavorò per un certo periodo per il celebre orologiaio Julien Le Roy, insieme a Pierre Le Roy, figlio del suo maestro, che sarebbe poi diventato suo rivale. Nel 1753 ricevette il titolo di Maestro Orologiaio e durante la sua vita godette di una fama leggendaria, soprattutto per i suoi cronometri marini di eccezionale precisione, che gli valsero la carica di orologiaio del re e della Marina francese e gli permisero di diventare “associate foreign member” della Royal Society di Londra.

Ferdinand Berthoud

La moderna manifattura, chiamata proprio come Ferdinand Berthoud, cominciò a prendere forma nel 2006, quando Chopard acquisì i diritti del nome. Nel 2010 iniziò la fase di ricerca e sviluppo e nel 2015 Chronométrie Ferdinand Berthoud fu lanciato come brand, costituendo un team dedicato all’interno di un nuovo atelier di Val-de-Travers, adiacente alla manifattura Chopard e molto vicino alla bottega originale di Berthoud. Nel 2016 la consacrazione, con l’Aiguille d’Or al Grand Prix d´Horlogerie de Genève, grazie al Chronomètre Ferdinand Berthoud FB 1, la cui eredità tecnica vive nelle referenze più recenti del marchio.

Chronomètre Ferdinand Berthoud FB 1
Karl-Friedrich Scheufele GPHG 2016

Grande merito nella nascita della manifattura va ascritto a Karl-Friedrich Scheufele, co-presidente di Chopard, capace di riportare l’eccellenza dell’orologiaio del re all’interno di una manifattura in cui le macchine non trovano posto. Interamente decorato a mano con strumenti tradizionali identici a quelli usati da Ferdinand Berthoud, ogni componente dei calibri, anche se invisibile, contribuisce alla bellezza del movimento. L’esecuzione delle numerose e complesse operazioni della decorazione richiede anni di apprendimento, una notevole padronanza e molta pazienza. Il risultato? Pezzi di assoluta eccellenza come il Chronomètre FB 3SPC.

Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC

LA SPIRALE CILINDRICA DEL CHRONOMÈTRE FB 3SPC

L’orologio inaugura la collezione FB 3 della maison svizzera e segue le collezioni FB 1 e FB 2, ispirate al patrimonio dei cronometri marini realizzati da Ferdinand Berthoud nel ‘700. La FB 3 si discosta da quella linea seguendo un’ispirazione che si rifà all’opera di Pierre-Louis Berthoud, detto semplicemente Louis Berthoud, nipote, allievo e successore di Ferdinand. Anch’esso orologiaio eccelso, Louis lavorò molto sulla forma dei suoi orologi ma anche sulla meccanica. Entrambi i suoi insegnamenti, quello estetico e quello ingegneristico, sono presenti nel Chronomètre FB 3SPC. Sotto quest’ultimo aspetto spicca il grande lavoro fatto sul calibro FB-SPC a carica manuale da 21.600 alternanze/ora e specialmente su un suo componente: la spirale.

Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC

Si tratta di una spirale cilindrica, una specialità orologiera molto rara alla quale aveva lavorato lo stesso Ferdinand Berthoud e che Louis perfezionò, integrandola all’interno di una delle sue creazioni più famose: l’orologio decimale N° 26. La creazione della molla cilindrica è una prova di abilità degli orologiai di Chronométrie Ferdinand Berthoud, poiché richiede due curve realizzate a mano, la prima nel punto di fissaggio del bilanciere e la seconda prima del pitone, solidale al coq. La verticalità della spirale la espone a variazioni significative del comportamento quando si trova in posizione orizzontale, ossia con la cassa dell’orologio perpendicolare al suolo.

Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC
Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC

Per compensare queste variazioni, la maggior parte delle spirali cilindriche moderne è integrata in un tourbillon. Qui no, per cui la spirale è libera di fronte alla gravità. Una situazione che lascia agli orologiai di Chronométrie Ferdinand Berthoud il compito di creare la cronometria in un ambiente più complesso; per questo motivo, le due curve della spirale sono completamente sollevate a mano e la loro forma è controllata con l’aiuto di un microscopio.   

Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC
Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC

Per ottimizzare la precisione di marcia, Chronométrie Ferdinand Berthoud ha sviluppato un nuovo gruppo bilanciere-spirale a inerzia variabile e passato diversi mesi in ricerca, test e messa a punto per definire il numero corretto di spire e la geometria della curva terminale nei punti di attacco. Il risultato è un nuovo movimento meccanico a carica manuale, certificato cronometro dal COSC. Frutto di oltre tre anni di ricerca e sviluppo, gli organi principali del suo scappamento – bilanciere, ancora e la ruota dell’ancora – sono posti a ore 9 individualizzati, distinti e sporgenti. L’organo regolatore ha così molto spazio per lavorare e la sua spirale cilindrica può essere osservata durante le 72 ore di autonomia del calibro, attraverso l’ampio oblò inserito nella carrure a ore 9.

LINEE PERFETTE E RICERCATE

Questo oblo ci porta a parlare dell’estetica del Chronomètre FB 3SPC. La cassa da 42,3 mm per 9,43 mm è realizzata in oro bianco oppure in oro rosa. In entrambi i casi si tratta di oro etico, ossia estratto da miniere secondo procedimenti sostenibili e nel rispetto delle condizioni di vita e di lavoro dei minatori. La sua forma tonda ricorda la sagoma degli orologi da tasca dell’inizio del XIX secolo, come l’orologio decimale N° 26 realizzato nel 1793 da Louis Berthoud (lo stesso della spirale cilindrica), oggi esposto nella collezione heritage di Chronométrie Ferdinand Berthoud a Fleurier, in Svizzera.

Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC
Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC

Un’unica linea abbraccia le curve del vetro bombato e della lunetta lucida, prolungandosi lungo il cinturino e le anse, che sono avvitate alla cassa come l’oblò attraverso il quale si vede la spirale. Il movimento ha un’architettura leggibile, grafica e tridimensionale, visibile sia dal quadrante sia dal fondello, entrambi con trattamento antiriflesso. Al centro del calibro FB-SPC è posta la platina, ai cui lati sono assemblati i componenti. Lato quadrante, la disposizione dei sei ponti affiancati disegna curve e linee ispirate all’opera di Louis Berthoud. Sul retro vi sono altri dieci ponti, la cui disposizione li porta a formare una sorta di mosaico.

Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC
Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC

L’ESTETICA E LA RARITÀ DI CHRONOMÉTRIE FERDINAND BERTHOUD

L’indicazione dell’ora è essenziale: un réhaut periferico è dedicato alla lettura dell’ora e dei minuti, con il contatore dei piccoli secondi a ore 6 traforato e sospeso, fissato dal basso a un ponte dedicato. A ore 2, discreto, si distingue l’indicatore della riserva di carica, inciso all’interno di un settore graduato a segmenti di 12 ore. Il resto del quadrante dell’orologio è volutamente lasciato aperto per consentire di apprezzare l’estetica dei componenti del movimento, la loro disposizione e le finiture delle varie parti, dove si alternano spigoli smussati e lucidi e superfici rese opache dalla sabbiatura fine. Il movimento è complesso, nonostante la sua apparenza minimalista, e si lascia intuire da alcuni dettagli estetici e storici ben calibrati. Tra questi spicca il ponte del bilanciere, con la particolare forma a tallone avvitato, che è un riferimento all’orologio astronomico N° 3 di Ferdinand Berthoud. Il ponte del bariletto posto a mezzogiorno, che disegna un ampio semicerchio di 120 gradi, ricorda invece un ponte dell’orologio N° 2575 con ripetizione dei quarti, realizzato questa volta da Louis Berthoud.

Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC
Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC

Sulla versione con la cassa in oro bianco, i componenti del movimento visibili sono in oro giallo e il quadrante è di un color bianco “guscio d’uovo” mentre le lancette di ore, minuti, secondi e riserva di carica sono in oro 18 carati con trattamento CVD blu. Su quella con la cassa in oro rosa, componenti e minuteria sono trattati rodio nero mentre le altre parti del quadrante sono in ottone sabbiato, verniciato nero. Le lancette in oro 18 carati, sfaccettate e a “pomme évidée”, si ispirano a un regolatore astronomico del 1785 di Ferdinand Berthoud.

Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC
Chronométrie Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 3SPC

Detto che per entrambe le referenze è presente un cinturino in alligatore con fibbia in oro bianco o in oro rosa, rimane da sottolineare come il Chronomètre FB 3SPC di Chronométrie Ferdinand Berthoud sia un orologio davvero per pochi. Così come pochi sono i rivenditori in possesso della cultura adeguata a proporlo. Tra essi vi è Pisa 1940 di Milano, l’unico in Italia. Il prezzo è su richiesta ed è giusto così, per un orologio accuratamente realizzato come il Chronomètre FB 3SPC, un esempio della cultura e della storia dell’orologeria nato nel XXI secolo. Come abbiamo visto, la sua estetica si rifà ai codici dei segnatempo meccanici del XVIII secolo, mescolando però la loro raffinatezza con la modernità dei materiali. Il risultato è un orologio con il Dna completo di Chronométrie Ferdinand Berthoud, destinato a chi ha la cultura adatta per apprezzarlo.

By Davide Passoni