Locman, l'orologio Italiano nel mondo
21 Novembre 2023Locman è tante cose e un’anima sola. Tante cose perché, storicamente, è la realtà orologiera italiana più importante e strutturata, con numeri oggettivamente impressionanti. Tanto per dire, la rete distributiva del suo marchio conta 1200 rivenditori autorizzati in tutto il mondo e, ciliegine sulla torta, sette boutique monomarca sparse tra Isola d’Elba (Marina di Campo, Portoferraio e Porto Azzurro) e resto del mondo (Milano, Firenze, Antigua e Tokyo). Tante cose, dicevamo, perché attraverso le altre aziende di proprietà, tra cui Genesi, fabbrica milanese fondata oltre cinquant’anni fa dai fratelli orologiai Luigi e Armando Leandri , acquisita nel 2003 ed incorporata nel 2021 – Locman è anche il punto di riferimento italiano nel segmento del “private label”: dal progetto iniziale fino alla produzione. È tante cose, inoltre, perché è partner di primo piano della rinata manifattura orologiera OISA 1937, storica fabbrica di movimenti meccanici “Made in Italy”. Che nel 2022, dopo un quinquennio abbondante di ricerca e sviluppo, ha presentato il nuovo movimento meccanico manuale OISA Cinque Ponti. Mentre l’anima – sola e saldamente al comando – è ovviamente quella del suo presidente, Marco Mantovani, elbano del 1961 che a casa sua a Marina di Campo nel 1986 ha dato vita a Locman insieme all’amico Fulvio Locci. Ed è dalle iniziali dei loro cognomi che nasce l’acronimo societario.
PRIMA TAPPA. L’INCONTRO CON GINO MACALUSO
Proprio a Marco Mantovani chiediamo quali sono state le cinque tappe più importanti della sua straordinaria carriera imprenditoriale.
Iniziamo dalla prima… “Forse non tutti sanno che nel 1986 Locman nasce come società di design di oggetti in pelle. Con Locci, da grandi appassionati di orologi quali eravamo, nella primavera di quell’anno andiamo a Baselworld. Entriamo con le nostre valigette per presentare al lussuoso e ‘stilosissimo’ mondo dell’orologeria i nostri cinturini in pelle. Eravamo giovani e incoscienti a tal punto da non sapere che non potevamo vendere i nostri prodotti senza essere anche noi degli espositori. I gendarmi ci beccano subito e ci sbattono fuori. Rientriamo soltanto con qualche cinturino in tasca e incontriamo Gino Macaluso, uno dei più grandi uomini della storia dell’orologeria mondiale. Lui si innamora dei nostri cinturini e tutto inizia così, incontrando l’uomo del destino.”
SECONDA TAPPA. LA RADICA E CARLO CROCCO
Dopo cosa succede? “L’anno successivo produciamo i primi orologi con Genesi per conto terzi e poi nel 1988 realizziamo il primo orologio a marchio Locman. È il Radica, un prodotto completamente artigianale, con parti in oro e radica di erica, un legno prezioso tipico dell’Isola d’Elba e della macchia mediterranea…”
Il Radica è un successo strepitoso! “Sì ci ha dato grandi soddisfazioni e soprattutto ha attirato l’attenzione di un altro gigante dell’orologeria mondiale: Carlo Crocco, all’epoca proprietario di Hublot. Carlo nel 1990 acquista una partecipazione azionaria di Locman e diventa il nostro distributore a livello globale. È un’altra tappa decisiva per la nostra crescita internazionale.”
TERZA TAPPA. I SONTUOSI ANNI NOVANTA
Poi arriva il trionfo degli anni Novanta? Marco ride. “In quel decennio succedono molte cose importanti nella mia vita e in quella di Locman. Innanzitutto incontro mia moglie Gloria, la donna della mia vita. Nel 1996 viene ampliato l’headquarter a Marina di Campo, a pochi passi dal mare. Nell’asset societario entrano due amici di vecchia data, Giuseppe Pea e l’americano Ben Feigenbaum. E, soprattutto, per quanto riguarda il prodotto, introduciamo la collezione Sport con il best seller in alluminio e alluminio e diamanti.”
Nello specifico, ci racconti un aneddoto? “Diciamo che le vendite di Locman registrano un forte incremento, in particolare negli USA. E succede anche grazie a un colpo di fortuna. Il primo giorno che siamo nelle vetrine di Bergdorf Goodman, il grande centro commerciale di lusso sulla Quinta Strada a Midtown Manhattan, a New York, uno dei punti vendita più famosi del pianeta, entrano Jennifer Lopez e il suo compagno dell’epoca Puff Daddy. La signora Lopez si sofferma su un nostro modello Sport in alluminio e diamanti. Puff Daddy nota l’attenzione della compagna sul nostro orologio e poco dopo torna da solo in negozio per acquistarne due. Uno per se stesso e uno per regalarlo alla compagna durante la festa di compleanno. E lì succede il pandemonio. A quel punto il modello in alluminio e diamanti lo vogliono tutti. E per tutti intendiamo anche nomi come Sharon Stone e Nicole Kidman. Addirittura Elton John ne acquista trecento come regalo agli invitati del suo compleanno!”
QUARTA TAPPA. IL CONSOLIDAMENTO E IL CARBONIO
Come si dice, la fortuna aiuta gli audaci! Cosa succede negli anni Duemila? “Sono gli anni del consolidamento. Proprio nel 2000 entra nel capitale azionario una importante società finanziaria italiana, Hopa Spa, già azionista di riferimento anche di Telecom Italia. È un cambio di passo significativo, sia a livello di governance che di investimenti internazionali. A Baselworld 2003 presentiamo il primo orologio al mondo con cassa in fibra di carbonio, negli anni successivi arriva la collezione Stealth Titanio e Carbonio che diventa il nostro ‘long seller’ insieme alla linea Montecristo, che presentiamo nel 2010.”
Sono anche gli anni delle acquisizioni e delle partnership… “Da un lato acquistiamo il cento per cento delle società partecipate. Dall’altro lato avviamo prestigiose collaborazioni con le Forze Armate italiane, che portano ai lanci di collezioni di successo con l’Aeronautica Militare, la Folgore e la Marina Militare, con l’attuale linea dedicata alla meravigliosa Amerigo Vespucci. E dal 2017 c’è l’altrettanto prestigiosa partnership con Ducati. Mentre la collaborazione con Pomellato, che ci affida la produzione di orologi, sfocia nell’ingresso in Locman del suo ex proprietario Andrea Morante, dopo la vendita nel 2013 a Kering. Sempre in chiave societaria mi fa piacere sottolineare che dal 2023 abbiamo un nuovo amministratore delegato, Edoardo Lauber, già a.d. di FGX Italy (Gruppo EssilorLuxottica), con il compito di organizzare l’azienda secondo una logica di sviluppo sempre più internazionale.”
QUINTA TAPPA. OISA 1937 E DECIMO CANTO
E l’immediato futuro rappresenta la quinta tappa? “Assolutamente! Crediamo tantissimo nel movimento meccanico a carica manuale OISA Calibro 29-50 Cinque Ponti. Manifattura completamente italiana, con lavorazione Còtes de Genève fatta a mano sui ponti del ruotismo e Perlage fatto a mano sulla platina. Con regolazione ‘Masselottes’ sul bilanciere, autonomia garantita di 60 ore e tolleranza cronometrica giornaliera. Un movimento di livello assoluto!”
Dopo le Limited Edition Montecristo OISA 1937 – 370 esemplari già tutti venduti – e Amerigo Vespucci – 92 esemplari – adesso la collezione è continuativa? “Esatto. C’è la linea Aethalia, dall’antico nome dell’Elba, che in greco significa scintilla e si riferisce ai bagliori che gli argonauti notavano osservando l’isola dal mare per le fornaci degli Etruschi. Con le casse in diversi metalli e quadrante smaltato effetto ‘sandblast’ da 4.980 euro. Poi c’è il modello Decimo Canto, sviluppato in collaborazione con l’amico Sandro Fratini, il più grande collezionista al mondo di orologi vintage e ideatore del marchio L’O. La cassa in titanio lucido ha una lavorazione a tre balze, in omaggio alle tre cantiche della Commedia di Dante. Le quattro anse abbracciano le balze dal vetro fino al cinturino ed enfatizzano la peculiarità del design e dei volumi. Con l’unicità sartoriale dei quadranti in sei differenti pietre dure: madreperla, lapislazzulo, malachite, occhio di tigre, diaspro rosso e turchese. E ogni quadrante, inevitabilmente, rende unico ogni singolo segnatempo. Le versioni più preziose hanno i diamanti bianchi naturali incastonati sugli indici e sulle anse della cassa in collaborazione con Crivelli. Con prezzi che variano da 5.950 a 12.950 euro.”
In conclusione, altre novità significative? “Nel 2024 OISA 1937, partendo dalla base del Calibro 29-50 Cinque Ponti, presenterà la versione con movimento automatico. E Locman sarà entusiasta di accogliere il nuovo movimento in collezione!”
By Michele Mengoli