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30 dicembre 2024

Audemars Piguet: Royal Oak 50th Anniversary

«Non voglio essere una rockstar. Voglio essere una leggenda», disse una volta Freddie Mercury. Ora facciamo un gioco. Sostituiamo “rockstar” con “orologio”: chi avrebbe potuto pronunciare questa frase? Probabilmente il Royal Oak di Audemars Piguet. Perché se è vero che esistono orologi che con il tempo si sono trasformati in leggende, uno di questi è senza dubbio il Royal Oak. Una leggenda che in questo 2022 taglia il traguardo del mezzo secolo di vita.

Una leggenda il cui successo forse può stupire i non addetti ai lavori, ma che è invece ben comprensibile se si guarda all’idea alla base del progetto Royal Oak. Anche se, a onor del vero, il successo di quello che sarebbe diventato il cavallo di battaglia di Audemars Piguet non fu scontato né immediato. Ma andiamo con ordine.

LA MINACCIA DEL QUARZO

Erano gli anni ‘70 e l’industria orologiera svizzera stava annaspando, travolta dalla crisi del quarzo e dalle ondate di orologi super precisi, ben rifiniti e soprattutto economici che arrivavano dall’oriente. In Audemars Piguet, così come in altri marchi, ci si rendeva conto che sarebbe servito un colpo di genio per evitare che accadesse l’irreparabile e così l’allora direttore generale, Georges Golay, fece una prima mossa sensata: guardò all’Italia.

Georges Golay

Allora il nostro Paese era ancora trend setter nel campo dell’orologeria e si pensava, a ragione, che ciò che funzionava in Italia avrebbe funzionato nel resto del mondo. I report che arrivarono a Golay dicevano che il nostro mercato aspettava con interesse un orologio sportivo in acciaio di fascia alta, di lusso a dirla tutta. E Golay fece una seconda mossa azzeccata: chiamò il guru del design orologiero, Gerald Genta, per commissionargli quella “missione impossibile”.

Gerald Genta

ROYAL OAK: TUTTO IN UNA NOTTE

Che però tanto impossibile non era, visto che la leggenda vuole che Genta l’abbia portata a termine letteralmente dalla sera alla mattina. Si era infatti alla vigilia della fiera di Basilea e Golay lo chiamò un pomeriggio spiegandogli che il mercato italiano era in attesa di un orologio in acciaio mai visto prima, uno sportivo adatto a ogni occasione, anche elegante, rifinito al top. Piccolo dettaglio: avrebbe voluto il disegno in mano la mattina successiva.

Detto fatto. Nell’arco di una notte o poco più, Gerald Genta mise su carta i dettagli stilistici che avrebbero caratterizzato un’era, non solo il Royal Oak: la lunetta ottagonale, le sue otto viti di fissaggio esagonali, la guarnizione ben visibile, il bracciale integrato di altissima fattura, il quadrante con motivo “petit tapisserie”. La cassa era da 39 mm (che gli valse il soprannome ancora attuale di Jumbo, dati gli standard delle misure dell’epoca) e l’orologio era spesso 7 mm

Audemars Piguet Royal Oak Ref. 5402 Jumbo

Uno spessore ridotto, reso possibile dal fatto che la cassa in acciaio avrebbe alloggiato il calibro automatico 2121, derivato dal 2120 con l’aggiunta del datario. Un movimento da 19.800 alternanze/ora, dello spessore di 3,05 mm e protetto da un sistema antiurto per renderlo adatto a essere incassato in orologio con vocazione sportiva. 

Audemars Piguet Royal Oak

Singolare il fatto che Audemars Piguet dovette fabbricare i prototipi dell’orologio utilizzando l’oro bianco: le specifiche date da Gerald Genta per la realizzazione dei pezzi in acciaio inox hi-grade erano talmente stringenti che con le macchine e i materiali dell’epoca sarebbe stato troppo difficile e soprattutto troppo costoso lavorarli. Un costo non giustificabile per quelli che avrebbero dovuto essere dei prototipi.

Audemars Piguet Royal Oak

«Mi è stato dato subito il via libera per iniziare a lavorare sul prototipo. Ho completato il prototipo da solo entro un anno. Nel 1970 ho disegnato l’orologio. E ci volle ancora un anno prima della produzione industriale, che finalmente arrivò nel 1972», raccontò poi Gerald Genta.

L’ORIGINE DEL NOME

Ideato l’orologio, serviva trovargli un nome. Poiché Genta ammise di aver tratto ispirazione, per il design della cassa e della lunetta, da un casco da palombaro, in Audemars Piguet decisero di restare nel mondo marinaro e pescarono Royal Oak dal nome di una serie di otto celebri navi da guerra della Royal Navy britannica, costruite tra il 1664 e il 1914. Otto come i lati della lunetta.

Audemars Piguet Royal Oak Advertisement
First Audemars Piguet Royal Oak Advertisement

A loro volta, le imbarcazioni presero il nome dalla quercia nel cui tronco cavo si rifugiò il futuro re Carlo II d’Inghilterra per sfuggire ai Roundheads (i sostenitori del parlamento durante la guerra civile inglese), che volevano fargli la pelle dopo la battaglia di Worcester del 1651. Trecentoventuno anni dopo la battaglia e un anno dopo la notte in bianco di Gerald Genta, alla fiera di Basilea del 1972 il Royal Oak di Audemars Piguet fece il suo debutto sul mercato.

UN AVVIO DIFFICILE PER AUDEMARS PIGUET

Un debutto non fortunatissimo, a dire il vero. Come ogni rivoluzione, anche il Royal Oak non fu capito subito, anzi, fu oggetto di critiche piuttosto severe specialmente per il design. Le viti e la guarnizione in bella vista, il bracciale integrato, la scelta dell’acciaio ma anche e soprattutto un posizionamento di prezzo visto dai più come folle: 3300 franchi, una cifra con la quale all’epoca si sarebbero acquistati dieci Rolex Submariner.

Audemars Piguet Royal Oak Ref. 5402 Jumbo

In effetti, Audemars Piguet impiegò oltre un anno per vendere i primi mille pezzi del Royal Oak, quelli della serie A della referenza 5402. Una serie ricercatissima dai collezionisti, che si distingue per la posizione del logo AP a ore 6 anziché a ore 12. Dopo le difficoltà iniziali, però, gli appassionati cominciarono a capire che il marchio aveva creato qualcosa di davvero dirompente; la stessa comunicazione scelta dalla maison per il suo nuovo prodotto puntava ad esaltarne l’esclusività, mettendo subito le cose in chiaro: non era solo il prezzo a farne un orologio di lusso.

Audemars Piguet Royal Oak Ref. 5402 Jumbo
Photo Credit A Collected Man
Audemars Piguet Royal Oak Ref. 5402 Jumbo
Photo Credit A Collected Man

ROYAL OAK, I SOLO TEMPO

Negli anni, Audemars Piguet ha inserito nel Royal Oak molte complicazioni, ma in questa rapida carrellata sui 50 anni di storia abbiamo scelto di concentrarci su alcune referenze delle versioni solo tempo unicamente 39 mm, lasciando da parte anche l’Off Shore, lanciato a Baselworld nel 1993 e ormai un must have per gli appassionati. Diversamente, tanto per restare in ambito nautico, saremmo affogati nel grande mare delle innumerevoli varianti introdotte dal 1972 a oggi.

E, parlando di solo tempo, non si può non partire dalla referenza 15202, la quintessenza del Royal Oak moderno. Una referenza presentata 10 anni fa, in sostituzione delle 15202 precedenti, per celebrare il quarantesimo dell’orologio e che proprio quest’anno uscirà di produzione nella sua versione in acciaio, la 15202ST, come ha annunciato lo scorso anno il Ceo di Audemars Piguet François Bennahmias.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 15202PT Salmon

La referenza 15202 ha mantenuto il diametro di 39 mm e incassa il celeberrimo calibro 2121 di derivazione Jaeger Le Coultre. I dettagli modernizzati sono piccoli ma non possono sfuggire agli occhi attenti degli appassionati, a partire dal posizionamento del logo AP sopra le ore 6, come nell’originario 5402, e dallo sfondo blu del disco del datario che riprende il colore del quadrante.

Come non dimenticare, poi, l’edizione limitata a 75 pezzi del Royal Oak Extra-Thin in oro bianco e quadrante salmone presentata nel 2019? Al di là della tonalità seducente e insolita del quadrante, l’orologio risponde agli standard classic del Royal Oak Extra-Thin da 39 mm, con il riconoscibile motivo “petite tapisserie”, indici e lancette in oro bianco e datario al tre. Nascosto all’interno della cassa in oro bianco c’è il calibro 2121 con riserva di carica di 40 ore.

Nonostante il Royal Oak sia nato come lo sportivo in acciaio per eccellenza, la referenza 15202 lanciata nel 2012 ha visto diverse varianti di materiali, tra i quali l’oro rosa, giallo e bianco e il mix titanio-platino.Quest’ultimo è un metallo che ha sposato la 15202 solo lo scorso anno, con il Royal Oak Jumbo Extra-Thin Platinum Green Dial (ref. 15202PT).

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 15202 Collection

PLATINO E VERDE

Ricordiamo però che nel 2000, nell’ambito delle celebrazioni per i suoi 125 anni, Audemars Piguet creò otto pezzi della referenza 14802 con cassa e bracciale in platino e quadrante in pietra granulare, mentre più recentemente un pezzo in platino (ref. 15206) con indici in diamanti e quadrante in pietra e stato realizzato per Yoshida, rivenditore di Tokyo.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 15206 Yoshida

La 15202PT dello scorso anno è quindi un punto di svolta per le referenze del Royal Oak per la scelta di inserire nella produzione corrente un orologio completamente in platino. I dettagli sono quelli classici: cassa da 39 mm di diametro e 8.1 mm di spessore, superfici piatte spazzolate verticalmente, angoli e lati della lunetta lucidi, viti in oro bianco con testa lucida, impermeabilità fino a 50 metri, bracciale integrato in platino che si fa sentire al polso grazie all’elevato peso specifico del metallo. La vera novità, però, è nel quadrante.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 15202PT Green Dial

Se, infatti, il segnatempo mantiene buona parte dei dettagli classici, come ricordato poco sopra, uno di essi però sparisce: il motivo “petite tapisserie” sul quadrante, che assume un colore sfumato. Quest’ultima non è una novità assoluta, come dimostra la versione in titanio del Royal Oak del 2018, con un blu fumé che si armonizzava molto bene alla cassa luminosa. È proprio la scomparsa della decorazione classica dei quadranti della collezione che fa di questa referenza qualcosa di speciale.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 15202PT Green Dial

Oltre alla scelta del verde, naturalmente, lavorato con un motivo spazzolato soleil che rende vivo il colore al centro del quadrante per virarlo quasi al nero alla periferia. Il tutto a contrasto con la freddezza e la vividezza del platino di cassa e lunetta. Se si escludono i Frosted Gold con quadrante a specchio e gli scheletrati, la scelta di non impiegare il motivo “petite tapisserie” su questo Royal Oak ne ha già fatto un oggetto di culto per gli appassionati.

MATERIALI DIVERSI, STESSO RISULTATO: L’ECCELLENZA

La scelta del platino ci consente di aprire una parentesi sui materiali che hanno affiancato l’acciaio nei primi 50 anni del simbolo di Audemars Piguet. Tra questi, interessante fu l’abbinamento tra tantalio e oro rosa utilizzato negli anni ’90 anche per un calendario perpetuo; lunetta, indici, lancette, corona ed elementi connettivi del bracciale in oro rosa contrastavano fortemente con il grigio intenso di cassa, bracciale e quadrante creando un effetto impattante.

Anche l’accoppiata platino-titanio ha caratterizzato alcune referenze del Royal Oak solo tempo (oltre al Tourbillon Extra-Thin e al Chronograph) tra cui la 15403IP, creata appositamente per la AP QEII Cup del 2017, o la 15202IP del 2018, con la sua lunetta in titanio lucidata a specchio. Per non parlare della ceramica, utilizzata in abbondanza nelle grandi complicazioni (calendari perpetui e tourbillon) ma anche in alcuni interessanti solo tempo, per lo più nella linea Off Shore Diver, dove si tinge di nero, blu, bianco, verde.

I MODELLI DEL 50ESIMO

Per celebrare i 50 anni dell’orologio, Audemars Piguet ha presentato la nuova generazione del Royal Oak Jumbo Extra-Thin da 39 mm (ref. 16202), che incassa un nuovo movimento automatico ultra-sottile, il Calibro 7121. La collezione comprende quattro modelli: acciaio, platino, oro rosa e oro giallo 18 carati.

New Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 16202 Collection 2022

La versione in acciaio ha mantenuto l’estetica del Royal Oak originale del 1972. La cassa e il bracciale, rifiniti a mano con satinatura e smussature lucidate, sono impreziositi dal quadrante con motivo “petite tapisserie” nella tonalità Bleu Nuit, Nuage 50, è stato originariamente sviluppato dal produttore di quadranti ginevrino Stern Frères.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 16202ST
Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 16202ST

Le versioni in oro rosa oro giallo hanno anch’esse il quadrante “petite tapisserie” in nuove tonalità fumé. Il modello in oro rosa 18 carati è a contrasto con sfumature grigio fumé, mentre quello in oro giallo 18 carati è illuminato con toni oro giallo fumé. I colori dei due quadranti sono stati ottenuti tramite un bagno galvanico.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 16202OR
Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 16202OR
Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 16202BA
Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 16202BA

La referenza in platino – riservata alle AP House – mette a contrasto la cassa e il bracciale rifiniti a mano con un quadrante verde fumé la cui base, senza la “petite tapisserie”, è decorata con motivo soleil. È la combinazione introdotta lo scorso anno e premiata con il riconoscimento per il miglior orologio “Iconic” al Grand Prix d’Horlogerie di Ginevra. La tonalità verde si ottiene aggiungendo gocce di colore alla vernice protettiva del quadrante. L’effetto fumé sulla zona esterna accentua l’intensità del colore, conferendogli maggiore profondità.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 16202PT
Audemars Piguet Royal Oak Jumbo 16202PT

IL CALIBRO 7121

Tutti gli orologi sono mossi dal Calibro 7121 che misura 3,2 mm di spessore, concepito e prodotto da Audemars Piguet per adattarsi alla cassa “Jumbo” extra-piatta da 8,1 mm senza alterarne l’estetica e lo spessore. Sono stati necessari cinque anni di sviluppo per realizzarlo e, grazie alla sua nuova struttura, è dotato di maggiore energia rispetto al predecessore e ha 55 ore di riserva di carica. Il bariletto più ampio conferisce maggiore potenza, rendendolo più preciso per un periodo di tempo più lungo.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo Caliber 7121

Infine, tutti i Jumbo Extra-Thin hanno la massa oscillante scheletrata in oro 22 carati appositamente realizzata per l’anniversario del Royal Oak, con il logo “50-years” e l’incisione della firma Audemars Piguet. La massa oscillante è coordinata al colore di ogni cassa e sarà montata su tutti i modelli anniversario del Royal Oak per l’intero 2022.

IL JUMBO SCHELETRATO

Non poteva mancare una versione scheletrata del Royal Oak Jumbo Extra-Thin (ref. 16204) in occasione del 50esimo anniversario della collezione. Disponibile sia in acciaio sia in oro rosa 18 carati, questo orologio custodisce il nuovo movimento scheletrato extra-piatto a carica automatica della Manifattura realizzato per l’occasione, il Calibro 7124, nonché la massa oscillante “50-years” visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro. Il design contemporaneo riflette la reinterpretazione ancora più creativa delle tecniche antiche da parte della Manifattura, in linea con lo spirito del Royal Oak.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo Skeleton 16202 Collection 2022

In particolare, il Calibro 7124 è il derivato scheletrato del Calibro 7121, che alimenta le nuove referenze 16202. Entrambi sono stati sviluppati in parallelo, il che significa che la posizione e le geometrie dei diversi componenti che fanno parte dei due movimenti sono state concepite fin dall’inizio per ottenere una versione scheletrata armoniosa e bilanciata.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo Skeleton 16204ST
Audemars Piguet Royal Oak Jumbo Skeleton 16204OR

Il Calibro 7124 unisce precisione, performance, competenze millenarie nel campo della scheletratura e sottigliezza extra. Con un’altezza di soli 2,7 mm, questo movimento extra-piatto scheletrato a carica automatica con ore e minuti contiene più energia rispetto al predecessore, il Calibro 5122 (3,05 mm), grazie al bariletto più ampio.

Audemars Piguet Royal Oak Jumbo Skeleton Caliber 5122

I PREZZI

Giusto per completezza, ricordiamo ancora che questi Royal Oak Jumbo Extra-Thin saranno prodotti solo per un anno con la massa oscillante con il logo “50-years”. Ecco i loro prezzi. Ref. 16202ST.OO.1240ST.01 (acciaio): 32.600 €; 16202BA.OO.1240BA.01 (oro giallo): 69.400 €; 16202OR.OO.1240OR.01 (oro rosa): 69.400 €; 16202PT.OO.1240PT.01 (platino): 112.300€; 16204ST.OO.1240ST.01 (scheletrato acciaio): 89.000 €; 16204OR.OO.1240OR.01 (scheletrato oro rosa): 116.200 €.

I PROSSIMI 50 ANNI

Come abbiamo visto, in 50 anni Audemars Piguet non ha fatto mancare davvero nulla al suo Royal Oak. Un po’ come il brutto anatroccolo che diventa cigno, l’orologio ci ha messo del tempo per essere apprezzato e capito, ma poi la sua ascesa è stata inarrestabile, sia nelle varianti sia, soprattutto, nei sogni degli appassionati. E anche, diciamola tutta, nelle quotazioni in asta.

E adesso, che cosa ci riserveranno i prossimi 50 anni? Abbiamo visto che per i primi, il marchio non si è risparmiato in creatività e soluzioni tecniche. Perché oltre ai Jumbo solo tempo, cari lettori, Audemars Piguet si è lanciata anche con nuovi cronografi e tourbillon. Però calma, un po’ alla volta su Watch Insanity vi parleremo anche delle altre novità. Non possiamo certo sparare tutti nostri colpi oggi, altrimenti vi toglieremmo il gusto dell’attesa…

By Davide Passoni