Lettera dal direttore: «Ho visto cose che voi umani…»
25 Maggio 2020Sì, la frase del leggendario monologo del replicante Roy Batty di “Blade Runner” – la pellicola del 1982, entrata nell’immaginario collettivo – è perfetta per descrivere gli ultimi mesi – inaspettati, drammatici e paradossali – delle nostre vite, che peraltro ho provato a descrivere nel mio nuovo libro L’arte della supercazzola, scritto con Alberto Forchielli e in uscita il 28 maggio con Baldini+Castoldi.
Ed è perfetta – ripensando alla quotidianità com’era prima del coronavirus e, speriamo, come tornerà ad essere entro breve – anche per gli orologi, la nostra passione. O forse l’orologeria, per noi, più che una passione è proprio una meravigliosa follia, che un po’ ci ha aiutato a distrarci in questi mesi terribili.
Una meravigliosa follia. Lo è per noi appassionati e collezionisti – quante follie abbiamo fatto per metterci al polso l’orologio dei nostri sogni? (per poi sognarne poco dopo un altro!) – e lo è anche per gli imprenditori del settore o per quelli che comunque amano l’orologeria. Difatti in un Paese come il nostro in perenne crisi strutturale e di sistema dove per questo motivo molti grandi imprenditori preferiscono disimpegnarsi o delocalizzare, l’importante investimento economico di Maristella e Chiara Pisa di allestire nel cuore di Milano – solo pochi anni fa – il più affascinante punto vendita specializzato in Europa, come si può definire se non una romantica follia? E lo stesso si può ben dire per la famiglia Fratini, con Sandro – che con i suoi 2mila orologi quasi tutti d’epoca è universalmente considerato il più grande collezionista al mondo e che abbiamo l’onore di poter annoverare tra le nostre firme d’autore – e il figlio Giulio che sulla passione del tempo ci hanno addirittura costruito i tre hotel L’Orologio a Firenze, Venezia e Roma, con l’arredamento totalmente su misura a forma di lancette e quadranti.
Follia sì ma per fortuna (e sapiente strategia imprenditoriale) questi due esempi – tra i tanti che potremmo citare – sono anche ottimi business, con Pisa Orologeria che sfiora gli 80 milioni di euro di giro d’affari e gli hotel L’Orologio che sono pieni al 95% tutto l’anno. E che, ne siamo certi, dopo il “lockdown” da coronavirus sapranno ripartire alla grande.
Abbiamo citato “Blade Runner”. Come detto era del ’82, l’anno del nostro Mondiale in Spagna. Avete per caso rivisto di recente quel film o la finale vinta dall’Italia contro la Germania? Entrambi, nel confronto con i film e le partite odierne, sono di una lentezza evidente. È normale. È il tempo che corre veloce come il mondo di oggi e ci fa vedere le cose del passato come antiche, obsolete.
Con qualche eccezione, per esempio la nostra passione, che confrontandosi con il tempo lo sfida e diventa eterna. Come certi modelli di orologi che contano su un aurea speciale, con nomi che fanno parte della nostra vita da sempre: Daytona, Speedmaster, Nautilus, Reverso, Royal Oak, eccetera.
Tra passione, mondo di oggi che corre veloce e icone orologiere che non passano mai di moda, sono entusiasta di questa nuova avventura con Watch Insanity, che tra sito e social network rappresenta il modo migliore per alimentare la nostra follia, in un mix che vuole sempre di più accontentare la curiosità di tutti gli appassionati. Sia delle marche indipendenti che delle storiche realtà ultra consolidate, delle novità contemporanee (con sorprese che sveleremo prossimamente) e, da ora, del vintage di qualità, anche leggendo i preziosi contributi di collezionisti del calibro di Fratini e di esperti conosciuti a livello internazionale come Stefano Mazzariol e Marco Di Falco.
Insomma: «Vedremo cose che noi appassionati…» e intanto buon viaggio insieme a noi!
By Michele Mengoli