It’s All About Good Taste: Fiftysix Shades Of Blue With Alessandro Buffolino
29 Novembre 2019La famiglia si allarga, come si suol dire, e Fiftysix dà il benvenuto a due nuovi modelli. La collezione nata nel 2018, si ispira a codici stilistici che vanno indietro nel tempo fino al 1956, ed è stata lanciata negli studi di registrazione di Abbey Road accompagnata dalle melodie di Benjamin Clementine, tra i talenti che rappresentano Fiftysix nella nuova campagna comunicazione di Vacheron Constantin.
Il viaggio di Watch Insanity all’interno della manifattura continua, e sulle orme di quanto fatto un anno fa, lasciamo che personaggi iconici e dalla forte personalità reinterpretino, a loro modo, i modelli di casa Vacheron Constantin.
Lo chef Alessandro Buffolino ci ha accolti nella cucina del ristorante Acanto che si trova all’interno del Principe di Savoia, un riferimento a Milano che ne rappresenta la storia, il lusso, l’eleganza e la tradizione. Tutte parole chiave che ritroviamo anche nel modello indossato dallo chef: il Fiftysix calendario completo.
Espressione di eleganza disinvolta, il nuovo blu petrolio impreziosisce il guardaroba maschile così come il quadrante dell’orologio. Dotato di movimento a carica automatica, mostra data, giorno e mese, oltre che l’indicazione delle fasi lunari, offrendo 122 anni di assoluta precisione.
“Anche all’interno di Acanto l’elemento imprescindibile per la creazione di piatti che puntano all’eccellenza è la precisione – conferma Alessandro – La cucina è come la fisica, impossibile lasciar spazio a improvvisazione e approssimazione. Per la creazione di piatti di livello, innovativi, molto tecnici, è la caratteristica principale da cui partire”.
Il calibro 2460 di Fiftysix calendario completo si caratterizza per un dispositivo d’arresto dei secondi. Di facile lettura, il quadrante a settori è punteggiato da un giro delle ore con numeri arabi (rarità nei modelli Vacheron Constantin!) ed è decorato con finiture opaline, soleil e azzurrate che partono dal centro e si allargano verso il bordo. L’iconica croce di Malta è accennata in modo elegante, comparendo sulla corona integrata e sul quadrante, oltre che sulla massa oscillante in oro rosa 22 carati e nelle linee delle anse.
Caratteristiche eleganti, che uniscono la storicità della Maison alla contemporaneità apprezzata da collezionisti e giovani appassionati per cui è stato disegnato questo nuovo modello. Passato e futuro che si uniscono, come all’interno di Acanto e nei piatti del menu.
“Sono al Principe di Savoia da 4 anni ormai. Non avrei immaginato di venire a Milano per esprimere la mia cucina, ma grazie a questo luogo ho trovato il giusto connubio per poterlo fare. Non c’è città migliore dove poter notare come storia e contemporaneità si uniscano in modo armonico. Avere l’onore di esprimere la mia creatività all’interno di una pietra miliare di Milano, è per me di grande stimolo. La sfida iniziale è stata dura, perchè ho dovuto lavorare rispettando la storicità del luogo, pur volendo portare innovazione all’interno della cucina e dei piatti dell’Acanto”.
Tra le novità nate negli ultimi anni, il famoso Tavolo Cristallo: un angolo del ristorante appartato, un concept che ruota attorno allo chef e alla sua creatività. E’ un’esperienza unica, adattata a ogni singolo cliente. Tutto viene personalizzato, studiato e misurato partendo dall’occasione, dai gusti, dalle preferenze di chi andrà a sedervisi.
Per noi, Alessandro ha realizzato un menu ad hoc (così come accade per chi prenota il Tavolo Cristallo), ispirandosi alle caratteristiche della collezione Fiftysix e partendo dall’esaltazione di due caratteristiche fondamentali del Calendario Completo: tecnica e innovazione.
“Il mio stile in cucina si lega indissolubilmente a questi due aspetti fondamentali. Parto sempre dalla classicità, dalla tradizione italiana, e la trasformo per creare un piatto al passo coi tempi. Come? Attraverso la tecnica. In cucina utilizziamo molta tecnologia, che ci permette di alleggerire i piatti storici, pur mantenendo e ritrovando l’iconicità innata di un piatto”.
By Valentina Dalla Costa