150 Years Of IWC: A Timeless Story
18 Giugno 2018Nel 2018 IWC festeggia un secolo e mezzo di attività: celebriamolo insieme ripercorrendo la sua gloriosa storia.
Ricorre proprio quest’anno l’importante anniversario della fondazione di IWC, il marchio svizzero di orologi di lusso, il cui valore non teme lo scorrere del tempo. Un anniversario celebrato nel migliore dei modi, in occasione del Salon International de la Haute Horlogerie (SIHH) di Ginevra, con una serata di gala, durante la quale erano presenti più di 800 invitati – tra cui star legate alla maison, come gli attori Cate Blanchett e Bradley Cooper, il pilota David Coulthard e le top model Adriana Lima e Karolína Kurková – ed è stata presentata la Jubilee Collection, comprendente in tutto 27 orologi in edizione limitata delle famiglie Portoghese, Portofino, Pilot e Da Vinci.
Ma ripercorriamo insieme dall’inizio la storia di un marchio che ha fatto la Storia dell’orologeria, segnando il tempo, ma senza mai subirlo, anzi percorrendolo.
1868 – 1880: Florentine Ariosto Jones fonda IWC
Nel 1868 l’orologiaio americano Florentine Ariosto Jones fonda a Schaffhausen in Svizzera, la International Watch Company, con l’obiettivo di realizzare calibri da tasca di altissima qualità per il mercato statunitense, attingendo all’esperienza dei maestri orologiai svizzeri, alle tecnologie più moderne e all’energia idroelettrica del Reno. In breve tempo, IWC diventa una realtà industriale in grado di produrre oltre 10 mila movimenti all’anno. A quel tempo, il massimo livello di qualità è rappresentato dal «pattern H», cui i calibri Jones fanno riferimento. Esportati negli Stati Uniti, l’operato di Jones non riesce a soddisfare appieno le aspettative degli azionisti, i quali incaricano l’americano Frederick Francis Seeland, manager nel settore dell’orologeria, di portare avanti l’azienda in Svizzera. Il fondatore F. A. Jones non si dedicherà mai più al settore orologiero e morirà nel 1916 nei pressi di Boston. A Schaffhausen, però, la sua visione continua a vivere: due anni prima della sua morte, la produzione raggiunge le 25 mila unità all’anno.
1880 – 1905: la direzione passa alla famiglia Rauschenbach
Nel 1880 la famiglia di industriali di Schaffhausen Rauschenbach acquista l’intera azienda e inizia a vendere orologi a livello mondiale. È sotto la direzione di Johannes Rauschenbach-Schenk (1884) che IWC realizza i primi orologi da tasca Pallweber, senza lancette, con indicazione digitale delle ore e dei minuti, mentre è a partire dal 1899 che cominciano a vendere i primi orologi da polso, realizzati montando il movimento da tasca femminile calibro 64 in una raffinata cassa dotata di anse. Alla morte di Johannes Rauschenbach-Schenk, nel 1905 le redini di IWC vengono prese dal genero Ernst Jakob Homberger, entrato a far parte della famiglia sposando la figlia più giovane di Rauschenbach.
1905 – 1955: Ernst Jakob Homberger guida IWC
Ernst Jakob Homberger assume la direzione di IWC nel 1905. All’epoca, anche suo cognato, il noto psichiatra Carl Gustav Jung, è impegnato nell’azienda, ma quasi 25 anni dopo, Homberger rileva la quota di Jung, diventando proprietario unico della manifattura. Il suo compito è difficile: deve guidare l’azienda attraverso la crisi economica degli anni Trenta, una missione a cui assolve con pesanti misure nei confronti del personale, ma anche con una politica intelligente nella scelta dei modelli. È sotto la sua direzione, infatti, che nascono due famiglie di orologi diventate leggendarie. Ispirato dai figli, grandi appassionati di aviazione, nel 1936 Homberger lancia il primo orologio speciale per aviatori, fondando la tradizione dei Pilot’s Watches. Pochi anni dopo, due importatori portoghesi ordinano una serie di grandi orologi da polso con calibri da tasca di elevatissima precisione: nasce così un altro iconico segnatempo, il Portoghese.
Nel 1944 Homberger nomina come direttore tecnico di IWC Alfred Pellaton, un comprovato esperto di tecnologia e di processi produttivi, il quale mette a punto lo sviluppo del primo movimento automatico di manifattura IWC, dotato di un sistema a ricarica automatica particolarmente efficiente, in grado di sfruttare ogni minimo movimento del rotore in entrambe le direzioni per tendere la molla di carica. Il calibro 85 debutta sul mercato nel 1955 con il primo Ingenieur, dotato anche di una gabbia in ferro dolce per proteggere il movimento dai campi magnetici.
1955 – 1978: Il figlio Hans Ernst Homberger porta avanti la tradizione IWC
Nel 1955 Ernst Jakob Homberger muore e suo figlio Hans Ernst lo sostituisce alla direzione di IWC. Sotto la sua guida, nel 1967, la manifattura lancia il primo Aquatimer, capostipite dell’omonima famiglia di orologi subacquei, impermeabile fino a 200 metri di profondità, il quale dispone di una lunetta girevole interna che consente di impostare il tempo di immersione.
IWC contribuisce in misura determinante anche allo sviluppo del primo movimento al quarzo svizzero, il Beta 21, che debutta nel 1969 nel primo Da Vinci, dotato di un’imponente cassa esagonale in oro.
Negli anni Settanta un’altra crisi economica si scatena sull’industria orologiera svizzera, a causa dell’elevato prezzo dell’oro, del franco forte e dell’avvento di orologi al quarzo molto più economici.
1978 – 2000: IWC diventa tedesca sotto la guida di Günter Blümlein
Nel 1978 IWC viene acquisita dalla fabbrica di strumenti tedesca VDO Adolf Schindling AG. I nuovi proprietari affidano l’azienda a Günter Blümlein, un ingegnere particolarmente esperto anche di questioni commerciali. Intuendo il potenziale di mercato degli orologi meccanici di alta qualità, incoraggia il mastro orologiaio Kurt Klaus nella sua idea di sviluppare un calendario perpetuo meccanico, che verrà poi presentato nel 1985 a Basilea come Da Vinci Calendario Perpetuo, il quale non necessita quasi di correzioni fino al 2499 ed è facile da regolare agendo semplicemente sulla corona. Ma il meglio deve ancora venire: nel 1990 IWC raggiunge le vette dell’alta orologeria con il Grande Complication, ma è solo nel 1993, lanciando in occasione del proprio 125° anniversario, «Il Destriero Scafusia», che realizza l’orologio da polso più complicato del mondo dell’epoca.
Anche in fatto di materiali, IWC ancora oggi non ha eguali in tutto il settore: nel 1980 viene presentato il primo orologio da polso con cassa in titanio, nel 1986 il primo con cassa in ceramica nera a base di ossido di zirconio. È di questo periodo la prestigiosa collaborazione con il celebre designer Ferdinand A. Porsche, che dà vita a una serie di segnatempo molto speciali: impossibile dimenticare il primo orologio da polso con bussola integrata o l’Ocean 2000, impermeabile fino a 2000 metri.
2000 – 2017: IWC entra a far parte del gruppo Richemont
All’inizio del nuovo millennio IWC viene acquisita da Richemont e dopo la prematura e improvvisa morte di Günter Blümlein, è Georges Kern a diventare il nuovo CEO della manifattura. Nel 2002 viene presentato il leggendario Big Pilot Watch dal diametro di 46 millimetri. Nel 2003 è la volta del Portoghese con calendario perpetuo e indicazione delle fasi lunari per entrambi gli emisferi. Fedele alla sua tradizione, IWC continua a presentare innovazioni tecniche come il calendario perpetuo digitale, il sistema IWC SafeDive per impostare in sicurezza i tempi di immersione, il nuovo materiale Ceratanium® o il pratico calendario annuale. Parallelamente, introduce nuovi modelli midsize nelle collezioni Portofino e Pilot e modelli specificamente femminili nella famiglia Da Vinci.
«IWC Tribute to Pallweber»: un’icona rinnovata
Per celebrare i 150 anni, IWC ha presentato la Jubilee Collection, una famiglia composta da ben 27 modelli ispirata alle icone del passato, come gli orologi da tasca Pallweber o il primo Portoghese. Tra i modelli di punta, v’è il segnatempo «IWC Tribute to Pallweber», il primo orologio da polso IWC con indicazione digitale di ore e minuti, tributo allo storico esemplare da tasca del 1884, la cui produzione fu interrotta nel 1890.
25 esemplari saranno realizzati in platino, 250 in oro rosso e 500 in acciaio. Come omaggio al fondatore americano di IWC F. A. Jones, le finestrelle dell’indicazione digitale sono contrassegnate con le diciture «Hours» e «Minutes». Per il calibro di manifattura 94200, che muove gli originali segnatempo, i progettisti di Schaffhausen hanno messo a punto una soluzione inedita, in corso di brevetto: mentre negli storici orologi da tasca Pallweber i dischi dell’indicazione digitale venivano mossi da ruote dentate dotate di rientranze, in questo caso il disco dei minuti singoli viene fatto avanzare da un ruotismo separato provvisto di bariletto individuale. Un meccanismo di sblocco, collegato al ruotismo dell’orologio, lo sblocca e lo blocca nuovamente ogni 60 secondi. Ogni 10 minuti il disco dei minuti singoli fa avanzare di una posizione il disco delle decine e al 60° minuto anche l’anello delle ore passa alla cifra successiva. Grazie a questo ruotismo separato, i dischi indicatori non influenzano la forza motrice del normale ruotismo dell’orologio; è quindi possibile garantire un’elevata precisione di marcia e ben 60 ore di autonomia a carica completa.
2017 – …: Un futuro all’insegna dell’innovazione
Dal 2017 la manifattura è guidata da un nuovo CEO, Christoph Grainger-Herr. La più grande novità che riguarderà IWC nel prossimo futuro è l’apertura della nuova manifattura a Merishausen, poco distante dalla storica sede a Schaffhausen: una struttura da oltre 13mila metri quadrati, con l’obiettivo di riunire sotto lo stesso tetto tre processi molto importanti nella produzione degli orologi, oggi realizzati in due sedi diverse: la creazione dei componenti del movimento, l’assemblaggio e la produzione delle casse. Oltre all’attività industriale, Merishausen sarà anche aperta per le visite.
By Francesca Favotto